I locali più famosi del mondo e la loro storia.

Aperto da ♣Tommy♣, Settembre 04, 2007, 03:43:21 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

♣Tommy♣

I locali, le discoteche, hanno sempre avuto un ruolo fondamentale, o comunque di grosso rilievo ad esempio nella nascita,nel successo e nell'evoluzione di un genere musicale, e spesso sono anche diventati dei veri propri simboli e luoghi di culto di certe tendenze e atmosfere di un certo periodo che sono state immortalate nel periodo d'oro del locale stesso. Questo sia in positivo, sia in negativo.
Pensavo "perquindi" di aprire questo topic su quei locali che nel bene e nel male sono rimasti nella storia.

STUDIO 54

Lo Studio 54 era una discoteca di New York posizionata al numero 254 Ovest della Cinquantaquattresima Strada a Manhattan, tra la Settima e l'Ottava Avenue, inaugurata nel 1977 e chiusa nel 1986.
Prima di trasformarsi nella discoteca più famosa al mondo, simbolo dell'epoca d'oro della disco music, quei 1800 metri quadrati erano stati usati dal 1930 come locali di un teatro ristorante chiamato Casino de Paris, poi trasformati in uno studio televisivo dalla CBS nel decennio successivo (da cui poi prese il nome). Per ultimo, dalla fine dei '60, abbandonato anche dalla CBS, non era più stato usato. Fatiscente e al limite delle leggi sull'igiene, nel 1976 venne rilevato da Uva Harden, un indossatore proveniente da Amburgo che aveva sempre sognato di aprire un club capace di scioccare New York e il jet set internazionale. Destino volle che non fosse Harden ad aprire lo Studio 54: indebitato prima di portare a termine i suoi sogni, Harden infatti vendette l'intero investimento a Steve Rubell, figlio di un impiegato delle poste di Brooklyn, e a Ian Schrager, compagno d'università di Rubell ed ex agente immobiliare. I due, con l'appoggio come socio del magnate Jack Dushey, in sole sei settimane allestirono e crearono il mito di un luogo da favola.
La struttura del locale era essenzialmente quella di un banale cinema, composto da platea e galleria. La pista era situata dove prima era la platea, la consolle del DJ dove un tempo era il palco e la balconata, accessibile da una decoratissima scala in stile barocco, era la zona dei divani. Sotto la balconata e quindi alla stessa quota della pista, si trovava il bancone del bar. Ignorata dai più, era una saletta (il Privè) collocata ad una quota superiore in corrispondenza della balconata e dove poteva entrare un ristrettissimo numero di persone invitate esclusivamente dal gestore Steve Rubell.
Già la sera dell'inaugurazione, mentre fuori si accalcava una folla di star e curiosi, tra transenne rivestite di velluto, palme e alberi di fico alti sei metri, l'evento più atteso di New York diventava già leggenda. Nessuno poteva avere la certezza che pagare i dieci dollari d'ingresso fosse sufficiente per entrare. Nemmeno se gli avventori si chiamavano Andy Warhol, Mick Jagger, Liza Mannelli o Rudolf Nurejev, Truman Capote, Calvin Klein, Diana Ross o Jack Nicholson, giusto per citare alcuni degli habitué di quel locale. Perché lo Studio fu anche la prima discoteca a fare selezione all' entrata, dove solo al capo dei buttafuori, Marc Benecke, e al suo vice, Al Corley, che in futuro sarebbe diventato famoso come attore di Dynasty, spettava decidere chi, tra stelle di primi grandezza e facce qualunque ('princes and plumbers', principi e idraulici per usare le loro parole) era abbastanza trasgressivo, affascinate, sballato, famoso o celebre per guadagnarsi l'ingresso.
Numerosissime furono le celebrità di quel periodo ospiti dello Studio54 (tra cui Elizabeth Taylor, Liza Minnelli, Andy Warhol, John Travolta, Truman Capote, Michael Jackson, Elton John ed una ancora sconosciuta Madonna). Altrettanto numerosi furono gli artisti che vi si esibirono (tra cui Grace Jones, Chic, Diana Ross ed Amii Stewart).
L'ordine era di fare entrare un numero equilibrato di tutto. Steve Rubell sapeva bene che per rendere famoso il suo locale, occorreva innanzitutto creare un'aura esclusiva. Si racconta che una sera persino a Cher venne rifiutato l'ingresso. O di una coppia di sposini, ai quali, sadicamente, venne concesso solo a lui di entrare, mentre lei rimase per tutta la notte in attesa del marito. Tanta voglia di esserci era peraltro giustificata da quello a cui si andava incontro una volta varcato il portone. La pista da ballo dello Studio 54 era costantemente bombardata da uno spiegamento di luci ed effetti visivi differenti, mentre l'arredamento era composto da divani fluorescenti, fiamme di stoffa svolazzanti, strisce di alluminio che ondeggiavano, neon rotanti, luci stroboscopiche, torri di riflettori colorate, palloni lanciati in momenti prestabiliti,scenografie allusive (emblematica era la falce di luna imboccata dal cucchiaino), con bufere di neve sintetica che nel clou della serata precedevano l'arrivo dell'Uomo sulla Luna. Era una delle tante trovate di Rubell, che nel cast di celebrità del suo locale poteva vantare anche donne bellissime come Donna Summer o Grace Jones o Bianca Jagger, che per il suo compleanno organizzò una festa allo Studio in cui si presentò in sella a un cavallo.
Le serate ogni sabato prevedevano una sorpresa od un nuovo eccesso, fecero in modo che sin da subito questa discoteca si presentasse come un luogo dove le etichette sociali non contavano nulla, ma dove tutti potevano essere protagonisti. Perché, tra quelle mura, la trasgressione era fondamentalmente la prima attrazione di qualsiasi serata. A partire dalla droga, che si poteva trovare e consumare in qualsiasi soluzione e quantità, per arrivare ovviamente al sesso (l'Aids non era ancora consociuto).
Si ballava tramezzelune argentate grazie a Nick Siano, il primo deejay a mixare con tre piatti diversi il meglio della disco di quel decennio
Tre anni dopo la sua pazza corsa, cominciarono però i primi problemi. Lo Studio 54, incredibile a dirsi, si scoprì che non aveva la licenza per la vendita di alcolici. E più tardi, quando la mattina del 14 dicembre 1978 la polizia entrò facendo il primo raid, emersero anche evasioni fiscali a quattro zeri. Era l'inzio della fine, dopo solo un anno dall'inaugurazione, per il locale più chic del mondo.
Il gestore fu arrestato per possesso di droga e frode al fisco. Cambiando gestione restò comunque aperto fino al 1986 quando venne chiuso e quindi riabilitato a teatro (tutt'ora funzionante).

La fonte è wikipedia e alcuni siti dai quali ho fatto una specie di collage. nonostante questi siano abbastanza parziali e ricchi di aneddoti c'è da dire che forse il locale divenne più famoso per quelle che qua sono descritte com, secondo me banalmente "trasgressioni" e viene data poca rilevanza alle conseguenze che ci furono con la diffusione tra moltissime persone di quella generazione dell'aids.

DeeJay Froggy

BAIA IMPERIALE (la discoteca più bella d'Europa!)


La storia della discoteca Baia Imperiale (ex Baia degli Angeli) nasce nel lontano 1974 quando lo sporting club che dominava Gabicce Mare fu trasformato in discoteca. L'intuizione fu di Giancarlo Tirotti, l'imprenditore che creò il mito della Baia degli Angeli. Grazie ai suoi contatti con il mondo dei club e discoteche di New York fu il primo in Italia ad affidare la consolle a djs americani. Ovviamente, parliamo degli anni '70, il repertorio musicale di questi ospiti era in grado di sconvolgere il pubblico italiano. Nel 1977 la consolle della Baia Imperiale fu affidata a 2 giovani djs italiani: Daniele Baldelli e Claudio "Mozart" Rispoli che, ancora oggi, sono identificati come i 2 autentici fuoriclasse delle consolle degli anni '70 ed '80. Ma il clamoroso successo di pubblico non fu dovuto solo all'innovativa scelta musicale. Infatti Giancarlo Tirotti era introdotto nel mondo del cinema ed utilizzò i suoi contatti per portare attori, attrici e registi alle feste organizzate alla Baia degli Angeli. E' facile immaginarsi lo shock del pubblico nel trovarsi a ballare a fianco dei volti più noti del cinema italiano ed internazionale.

Ma la Baia degli Angeli rappresentò un'autentica rivoluzione nel modo di vivere la notte: chiusura della serata non prima delle 6 (le altre discoteche non arrivavano alle 3), eliminazione dei lenti dalla programmazione musicale (i lenti erano elemento irrinunciabile nei locali dell'epoca), giochi di luce assolutamente inediti in un locale assolutamente bianco (in confronto ai classici locali scuri), la consolle installata su un ascensore che saliva e scendeva continuamente tra 2 diversi piani ed una maniacale attenzione ad ogni aspetto scenografico contribuivano a creare un'atmosfera magica all'interno del locale.

Il successo della Baia degli Angeli non conosce limiti fino al 1978. A soli 4 anni dalla sua nascita, la discoteca Baia degli Angeli viene chiusa per problemi legati alla diffusione di droghe. Lo stile di vita (simile a quello dello Studio 54 di New York) che viene proposta dalla Baia Imperiale viene considerato pericoloso per i giovani. Tutto finito? In parte si ed in parte no!

Nel 1985 si assiste alla rinascita della Baia degli Angeli, ribattezzata Baia Imperiale. La nuova fortunata avventura portò diverse novità ma intanto tutte le discoteche avevano riproposto molte delle novità lanciate dalla Baia degli Angeli. Orari, sonorità, spettacoli e coreografie erano entrate in molti locali italiani e la differenza tra la Baia e le altre discoteche si era molto limitata. Tuttavia, dal 1999, con il "Remember Baia degli Angeli" è possibile rivivere (una volta all'anno) le fantastiche atmosfere della prima vita della Baia. Ovviamente la consolle è affidata alle 2 autentiche superstars dell'epoca: Baldelli e Mozart.

Dal 1985 ad oggi la discoteca Baia Imperiale è sinonimo di successo di pubblico. In questi ultimi 20 anni la Baia Imperiale ha proposto il meglio della musica spaziando dall'house alla commerciale, dal rock al latino americano, dall'afro al revival. Purtroppo si tratta sempre della stagione estiva, della Pasqua e di Capodanno tuttavia nessun discotecaro può esimersi dal visitare questa favolosa discoteca che ha scritto pagine importanti nel mondo della vita notturna.

Descrivere la discoteca Baia Imperiale è impresa quasi impossibile viste le dimensioni e le caratteristiche del locale. Entrare alla Baia Imperiale è come immergersi in un elegante palazzo dell'antica Roma fra scale in marmo bianco, bracieri, statue, colonne, troni e sfingi.

L'ingresso della Baia Imperiale offre un colpo d'occhio stupefacente grazie ad una maestosa scalinata in marmo bianco e alle 14 statue di imperatori romani che sembrano accompagnare i visitatori lungo i 100 gradini che portano all'ingresso vero e proprio. Lungo questa ascesa lo sguardo viene rapito dalla fontana che ospita la statua del Dio Nettuno e da 6 maestose colonne alte oltre 14 metri.

Superato l'ingresso inzia il tour all'interno di questa discoteca in grado di ospitare fino a 10.000 persone a serata. La Baia Imperiale propone 5 diverse aree con un'offerta musicale a 360 gradi.

La sala Senato è la prima area in cui ci si imbatte appena entrati. Si tratta dell'area dedicata alla musica commerciale, r'n'b ed alla dance maranza inizio millennio ed attuale. Fra gli artisti ospitati in questa sala sono da ricordare DJ Cerla, Hotel Saint George, Brothers, Eddy Wata, Paperboy, DeeJay M@x (resident fino al 2005), Gabry Ponte, Fargetta, Prezioso, DJ Nick ed i PromiseLand.

Collegata alla sala centrale vi è una seconda saletta denominata Katatumba. Si tratta di un'area di piccole dimensioni dove sono stati spesso proposti generi musicali non tipicamente da discoteca quali rock ed afro.

Salendo al secondo piano si accede alla sala Zodiaco. Si tratta della sala merdhouse che ha ospitato i più famosi DJs nazionali ed internazionali. Fra questi si possono segnalare Joe T Vannelli, Bob Sinclair e Michael Gray. Il ballo avviene all'interno di una spettacolare esedra romana.

Accanto alla sala Zodiaco è posta la Sala delle Terme, area strutturata come le antiche e suggestive terme dell'antica Roma. In questa sala viene proposta musica revival anni '70, '80 e '90, il tutto grazie alle mani esperte del mitico DJ Max Marcozzi. La piscina attigua alla sala da ballo si trasforma in un'area ideale per parlare con gli amici assaporando la fresca brezza estiva.

Salendo di un ulteriore piano si accede alla Terrazza dei Cesari, area dedicata agli appassionati di musica black, il genere musicale che ha dominato le classifiche di questi ultimi anni. La vista offerta da questa sala è unica visto che si affaccia sulla costa di Gabicce con uno spettacolo di luci riflesse sul mare.

marcos81


PRIVILEGE - IBIZA la discoteca piu grande del mondo!!
Il Ku era lo "Specchio di Ibiza" secondo il documentario della TV inglese "A Short Film About Chilling " e per più di un decennio è stato proprio così! Una piscina all'aperto diventa il più grande club del mondo! Durante gli anni 80, molti lo ritenevano la versione "all'aperto" del noto Studio 54 di New York.
Una volta varcata la soglia d'ingresso del Privilege (ex-Ku), vi troverete in una main room di dimensioni galattiche, simile a un enorme tendone del circo: un palco di 25 metri dove si esibiscono ballerini, performer, circensi... in mezzo una piscina con al centro la cabina del dj, sospesa sull'acqua e uno straordinario sound system! Un'altra celebre sala è Coco Loco un privè dove potrete ascoltare il vero Balearic Sound e incontrare la gente più stravagante, con piante al suo interno e una vetrata dalla quale potrete ammirare il sorgere del sole. Approposito di sorgere del sole, come non citare l'enorme cupola di ferro trasparente, che è un po il simbolo del Privilege. C'è anche un giardino per rilassarsi, un ristorante e....le toilette, dove chiaramente è presente una consolle!
La serata più famosa del Privilege è senza ombra di dubbio MANUMISSION, strepitoso spettacolo che si svolge ogni venerdì notte. Un appuntamento imperdibile, per vedere 13.000 persone che ballano! Se siete amanti della techno invece non perdetevi la Meganite al mercoledì o la serata Acquaholic di John Acquaviva!

Storia
Nacque negli anni 70 e in principio era una piscina con un piccolo bar, riservata agli abitanti di San Rafael. Nel 1978, il locale conosciuto come "Club Rafael" fu acquisito da 3 Baschi. Uno di loro fu il famoso giocatore Jose Antonio Santamaria. Fu lui a cambiare il nome del club in Ku. Per i successivi 12 anni il locale crebbe sempre più. La piscina fu ristretta e sopra di essa fu costruito un ponte. All'epoca si diceva che l'impianto audio si poteva sentire da tutta l'isola, così come da ogni parte era visibile il potentissimo laser che puntava verso il cielo!Venne anche creato un beach bar "KU" a Playa d'en Bossa.
Il Ku divenne famoso per i suoi party stravaganti, con ballerini provenienti anche da Rio De Janeiro...Indimenticabile la performance di Freddy Mercury che canta "Barcelona" nel 1987, uno show trasmesso dalle tv di tutto il mondo.
Nel 1990, gli abitanti di San Rafael, esasperati dal volume altissimo del locale, costrinsero i gestori a costruire un tetto. Nel 1991 però, in seguito a una tempesta, il tetto crollo e la discoteca fu costretta a chiudere per un anno. Fu riaperta con il nome di "Privilege". Attualmente figura sul libro dei Guinness dei Primati" come discoteca più grande del mondo.


°яαиѕιє°

a sto punto ci metto

Descrizione:
Locale tra i più rinomati in Italia e in Europa, il Number one è stato più volte definito come il locale dell'impossibile dove i sogni diventano realtà...
Frequentato da una clientela costituita principalmente di giovanissimi, il locale è in grado di offrire un panorama musicale a 360°: noto per la hardcore e la techno music, il Number one propone anche dell'ottima musica latino-americana e liscio per serate più tranquille riservate soprattutto ad un pubblico piuttosto adulto.
♥HaRdCoRe A StAtE Of MiNd♥

crono 80

Citazione di: *MoRyGbR* il Settembre 04, 2007, 22:26:57 PM
a sto punto ci metto

Descrizione:
.... il Number one è stato più volte definito come il locale dell'impossibile

   ...ricordo una volta qnd il papà d un mio amico aggiustava la radio all'auto d un ns "amico hard core" che andava al number, e mettendo play x provare il cd ecco ke parte a manetta MC Ray ke urla : " sala-2...number one! sala-2...number one!"  e via con pentolame e scodellate varie a 170 bpm   ...dovevate vedere la faccia del signore in qstione...s gira verso d noi, e abbassa spaventato  la manopola del volume....e ci fa: "sent, sent ke brugj k'al pianta su!" in piemontese XD ke fa ridere due volte tanto  :lol:(*) con sguardo frammisto a chock e compassione  :asd:
dhusahduahduashduasda ke "number" è il caso d dire XD

cmq...mitica la sala-2....il vero tempio d'Italia dell'hard core. fino a ke certi tristi fatti d croncaca non hanno portato al cambio di rotta del locale.

(*) "senti ke urli ke tira qsto!"
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

♣Tommy♣

PARADISE GARAGE


Per un decennio, dal 1977 al 1987, le martellanti frequenze basse dei più neri e infuocati brani disco rimbalzarono sulle pareti, amplificati all'inverosimile, nell'immenso spazio situato al numero 84 di King Street, in pieno Greenwich Village, a New York. II Paradise Garage, che, in passato, era stato effettivamente un garage per camion, merita un posto tra i clubs leggendari.
Il Paradise Garage era immenso, ma era comunque riservato ai suoi membri che avevano ognuno la propria Card (come per il "Loft" di David Mancuso): l'ingresso era rigorosamente riservato ai soci e ai loro ospiti, ma una manciata di outsider venivano sempre scelti tra la folla accalcata davanti alla porta. Nessun membro VIP: il look di rigore era costituito dalla più semplice tenuta da ballo, le celebrità dei quartieri eleganti e ragazzi ricchi, che vi andavano per curiosare, non avevano chance. In quanto al tipo di "pubblico" si può dire che fosse proprio l'opposto dello Studio 54, al Paradise si chiedevano persone vere e profonde, dei veri amatori di musica, di soul, di sonorità, latine ed africane, di gente che ballava tutta la notte, tutta la mattina (altra caratteristica affine ai set di Mancuso il quale li fece durare anche fino a 24 ore di fila)!
Ballare al Paradise Garage era una sorta di rito collettivo per le migliaia di devoti, pronti, una volta alla settimana, a prendere parte alla "Messa in quattro quarti del Sabato Notte". Appena s'incominciava a salire per la ripida e buia rampa che portava alla pista, più selvaggi ballerini di tutta New York, si riunivano al Garagage, ogni weekend, per venerare, come un sacro totem, quel terrificante ed avvolgente sound system. L'autorità suprema della pista era Larry Levan, forse il più geniale dei DJs dell'era disco, il quale aveva debuttato al Continental Baths, e che usava tre giradischi, un mixer Bozak e un impianto audio costruito da Richard Long su specifiche richieste. Cupe linee di basso potevano sfociare in un brano strepitoso di Loleatta Holloway o in "Weekend" di Phreek di Patrick Adams, seguito dai prototipi techno dei Kraftwerk o da un formidabile classico come "I Got My Mind Made up" degli Instant Funk". Normali e banali brani vocali di cinque minuti venivano trasformati in diretta in incessanti dub percussivi lunghi un quarto d'ora, modificati con effetti elettronici e fusi con elementi latini o new-wave. Dall'epopea d'oro della disco, la festa al Paradise Garage durò fino ai primi anni Ottanta, con pezzi come "Walking on Sunshine" di Rocker's Revenge, che cominciarono ad accendere nei ballerini il desiderio di connettersi al nuovo stile della house-music.

Alcune testimenianze di membri del Paradise Garage:
Sebastio Jr, membro del Paradise Garage dal 1981 ha detto:
"Mi ricordo della mia prima volta al Paradise Garage, non dimenticherò mai l'ansia che mi veniva salendo questo lungo corridoio dove si sentiva il suono vibrare ovunque. Questo cazzo di Boom Boom cupo ! E lì bastava spingere questi battenti ed eri in paradiso! A volte pensavo che Dio era venuto ballare tra di noi! 2000 persone unite per ballare, vibrare, urlare e cantare... Il corpo e l'anima! Era così intenso! Il mio miglior ricordo del Paradise Garage? Hmm... Verso il 1982, una sera Levan alle due stoppa il suono prende il microfono e dice: Amici miei thank you! Good to have you!
Attenzione è la sua prima performance live!"
Bevis Hillier, membro del Paradise Garage dal 1978 ha detto:
"Il week-end della morte di Marvin Gaye nel 1983 tutti parlavano di questo fatto... Marvin assassinato dal proprio padre! Larry ha aspettato fino al mattino... Non rimaneva quasi più nessuno e alle 9, Larry ha mixato un'oretta magica di Marvin Gaye e tutti insieme abbiamo ballato, cantato e pianto!"
Josh Curry, membro del Paradise Garage dal 1977 ha detto:
"Nell'81 ci suonava per la prima volta una delle sue più belle produzioni, perché Larry era anche un gran produttore sapete! Ed al momento del break del brano intitolato "Heartbreak" di Taana Gardner, c'è questa ritmica che imita il battito di un cuore e Larry l'ha mixata con un vero battito di cuore. Le luci rosse erano sempre più potenti ad ogni battito. E lui ha rallentato il disco, ha fermato l'heartbeat e ci fu un silenzio di morte!"
Vicky Welsh, membro del Paradise Garage dal 1984 ha detto:
"Larry era uno strano tipo, sapete. Una volta, la serata era già iniziata e Larry dalla sua cabina da dj aveva notato che le palle Disco non erano pulite e lì, vi giuro... E' sceso dalla sua console, ha preso una scala ed è andato lui stesso a pulire le palle Disco !
Il disco s'è fermato, il pubblico non diceva niente guardandolo. Poi ha messo un disco e la gente è impazzita!"
Nick Musto, membro del Paradise Garage dal 1981 ha detto:
"E quando la serata era finita e tutti rientravano... Bèh...sapete cosa...??! Larry rimaneva dormire al Paradise Garage! Dormiva là! Questo club era la sua vita !"
Joe Hardiggan, membro del Paradise Garage dal 1977 ha detto:
"Larry ci raccontava una storia"
Il titolare di "Vinylmania", record shop a qualche passo dal "Paradise":
"Ho aperto il negozio con mia moglie nel 1978. All'inizio non si vendeva altro che che gli Stones ed i Beatles. Poi vidi sbarcare ogni domenica mattina della gente un po' sballata che mi chiedevano dei dischi di Larry. Larry di qui e di là, ma chi è questo Larry ? Voglio dire... Sapevo un pò di musica... Una volta che ho capito, ho assunto due impiegati che andavano al Paradise; Judy Russel e Manny Lehman. Avreste dovuto vedere quelle famose domeniche ! C'erano 30, 40 persone che erano in coda ad aspettare l'apertura del mio negozio. Manny posava sui piatti le Hit che Larry aveva appena suonato ed i dischi partivano come panini.. Vendevamo anche 60 dello stesso pezzo in un ora!"

Un giorno tutti i membri del Paradise Garage ricevettero questa lettera:
"Nelle nostre vite succede che qualcosa di magnifico si spenga. Questo ci rende triste, perché non possiamo più vederlo, né sentirlo vicino a noi. Pertanto dobbiamo mantenere questa fiamma in cuore; non c'è nulla da rimpiangere."
Era la fine del Paradise Garage, il 25 settembre 1987, data della sua definitiva chiusura per problemi di droga. II potente sound system, per un periodo lunghissimo, il migliore al mondo, fu trasportato a Londra ed installato al "Ministry of Sound".
Dopo la morte di Larry Levan. non ci fu nessuno, in nessun modo e in nessun luogo che potesse sperare di ricreare l'atmosfera speciale del Garage all'apice del suo splendore.

Un'altra nota interessante, è come fossero proprio i locali a dare il nome al genere musicale che veniva suonato. Dalla disco music della fine degli anni '70 alla House degli anni '80 del Paradise che venne chiamata appunto "Garage" e successivamente Underground etc, un po' come avvenne a Chicago con il Warehouse Club (il cui resident dj era Frankie Knuckles), da cui deriverebbe appunto il nome del genere House

R@ve M@ster Dj

#6
PACHA

E' quasi impossibile trovare qualcuno che conosca Ibiza e non conosca il Pacha!
Il locale fu disegnato da Ricardo Urgell e dal suo amico di vecchia data Jorge Goula e fu costruito ad Ibiza nel 1972-1973.In stile Mediterraneo, semplice, con tetto piatto e piccole finestre che ricordano un po' le tipiche case ibizeniche. E' composto da una main room centrale, dalle quali partono altre 3 salette seminascoste: The Funky Room (El Cielo), The Global Room e Pachacha. C'è anche una splendida terrazza e un ristorante interno.E' incredibile come, pur avendo una capacità di quasi 3000 persone, riesce ad essere un club intimo e avvolgente.  E' l'unico locale ibizenico aperto tutto l'anno. Vicino al locale ha aperto nel 2003 "El hotel", della stessa catena, che conta altri 20 Pacha in tutto il mondo...(dal sito ufficilae: IBIZA,ISCHGL,SAO PAULO, SHARM EL SHEIKH, BUENOS AIRES, MARRAKECH, MUNICH, NEW YORK, OFIR, LONDRES, VALENCIA, MADRID, BARCELONA, SITGES, EMPURIABRAVA, TORREVIEJA, LLEIDA, LAS PALMAS, PLAYA DEL INGLES, BAQUEIRA BERET)
La musica è prettamente house, le one night storiche hanno i nomi di Release Yourself, Defected,Subliminal,Defmix...Star del calibro di Eric Morillo, Roger Sanchez, Frankie Knucles, Danny Tenaglia, si alternano alla consolle del locale. Tutte le star della musica house sono passate di qui...Alla domenica sera viene proposta ogni tanto la serata "Flower Power", molto amata dalla popolazione locale...

Storia
Dopo il successo del primo Pacha Club sulla spiaggia di Sitges (a 40 Km da Barcellona nel 1967), Ricardo Urgell tenta l'avventura aprendo un locale nelle isole Baleari, a Ibiza! La dittatura spagnola di Franco sta per finire e Ibiza e il Pacha sono destinati a divenire il centro della libera espressione del movimento hippy e della parte più edonistica della società spagnola.
Quando aprì, il Pacha era l'unico edificio su quel lato del porto di Eivissa ed era l'unica illuminzazione attraverso la baia!Quando aprì nel maggio 1973, aveva 2 piste da ballo, una terrazza e un giardino e il dj era il fratello del fondatore, Piti Urgell.
Il locale divenne immediatamente il luogo "cult" delle vita notturna ibizenica. Non si badava a spese nell'organizzare feste come "Hollywood", "White party" e il famoso "Flower Power", che esiste ancora oggi!
Nel 1980, con l'apertura di altri club nell'isola, fu aggiunto un giardino e una piscina, mentre nel 1983 fu ampliata la main room con la creazione di diverse salette, per poter offrire differenti stili musicali.
Negli anni 90, con l'invasione straniera dell'isola, il Pacha affidò l'organizzazione delle serate a promoter stranieri, importando Djs di calibro internazionale, pur mantenendo quello stile di raffinatezza che da sempre contraddistingue questo club.

Foto
Pacha di Ibiza


Pacha di Sharm El Sheik (ci sono stato quest'anno  ;D )


Pacha di New York


Pacha di Londra
Al mio segnale, scatenate l'inferno!

°яαиѕιє°

 :D ahuuhauha ank io sn stata qst anno al Pacha di Sharm  :asd:
♥HaRdCoRe A StAtE Of MiNd♥

R@ve M@ster Dj

Al mio segnale, scatenate l'inferno!

angelbeats

a proposito dello studio 54, vi racconto un aneddoto.
una sera il noto gruppo degli CHIC aveva intenzione di recarsi nel famoso locale, ma un buttafuori gli impedì di entrare. quest'ultimo riteneva che non fossero "vestiti bene" per poter entrare (erano considerati troppo "tamarri" per l'epoca  :D) e il buttafuori li apostrofò con "FREAK OUT!" (che più o meno vuol dire "fuori gli strambi!"  ;D). fu così che da questo episodio scrissero una canzone che diceva "freak out! le freak c'est chic!" diventata poi abbastanza famosa  :asd: , per ribadire orgogliosamente la loro "tamarraggine".  ;D
"...This Is Not Music, This Is A Trip..."

"...Your Music Turns Me On, I Can Feel Your Message, The Sound Makes Me High, Oh My God, Trance Will Never Die..."

°яαиѕιє°

♥HaRdCoRe A StAtE Of MiNd♥

R@ve M@ster Dj

Al mio segnale, scatenate l'inferno!

marcos81

io ad ibiza sono stato al pacha all amnesia e al privilege tutte e tre molto belle!! il privilege è veramente immenso ma la serata piu bella è stata quella del Cream all amnesia dove suonava  paul van dyk!! veramente indimenticabile!!! :-* :-*
bellissima anche la sala +  piccola  dell'amnesia col tetto in vetro e gli alberi

crono 80

dance c aveva pensato già Tommy...qndi uniamo la discussione.

;)
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

Erikinho

 :'( :'(

Le prime due foto del pacha di Ibiza....niente in confronto a quello che ho dovuto affrontare.....

non ci stava piu' nessuno...infatti cacciavano ogni tanto 300 persone x fatti presunti di droga....per poter far entrare nuova gente (dalle 35 alle 50€ a testa di ingresso)

Così mi rifugiai vicino alle consolle! Conobbi Morales, Picotto, e un altro....rigorosamente in inglese ed erano + sordi loro di me....rimbombavano sti cavoli lecasee!
Anche se era house....non me ne fregava un tubo  erano in giornata....uno aspettava un bambino...
Forse anche il feto ballava quella mattina!
:progo: :progo: :progo:

Amnesia e Privilege...... :r0x: :asd: :progo: :progo: :progo: :progo: :progo:

Poi Bora bora alla sera succedeva di tutto... :asd: :asd:

Hola
Erikinho
"W la gnocca "club
ne sine gnoccam, nec contra gnoccam viverem possum.

[*non discutere mai con un idiota: prima ti porta al suo livello, poi ti batte in esperienza.*]