Riforma Gelmini dell'Istruzione.

Aperto da m@uro, Ottobre 21, 2008, 18:27:51 PM

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alphadj

Citazione di: oscardj il Ottobre 29, 2008, 20:25:21 PM
io non ho una risposta,ma le cose vanno già male in Italia.non c è lavoro,c'è tantissimo precariato,e tu cosa fai? togli il lavoro a 87000 persone cosi? gente che è tutta la vita che studia e fà concorsi per diventare insegnante.Un giorno arriva una di 35 anni che viene messa a capo dell ' istruzione senza nessun merito e decide la sorte di migliaia di persone perchè quel giorno si è alzata cosi?ti sembra logico? non ti sembrano manie di onnipotenza?credersi un po Dio?
mia mamam e appena tornata da una riunione a scuola i tagli sarannop di 150 mila e oltretutto c'e scritto nel decreto che il meastro unico delle elemantri devi imparare l'inglese facendo un corsoperche devo fargli lezione anche lui oltre a quello di inglese

crono 80

#151
primo atto: scontri tra studenti in Piazza Navona.

ora, non voglio essere maligno e le dietrologie mi fan spesso ridere, perchè qui da noi le vere manovre occulte sono state davvero sanguinose e criminali e serie. Pero' il dubbio mi viene.
Cossiga ha dichiarato: "infiltriamo qlche agente provocatore (al fine di causare scontri e disordine pubblico incontrollato) come pretesto per usare la polizia e spaccare qualche osso agli studenti (figli dell'Italia, nostro futuro tra l'altro, non delinquentelli dei centri sociali o black block contro cui sono il primo a dire che se manifestano con violenza lo Stato ha il dovere di usarne altrettanta)".

Bene usando la chiave di lettura profetizzata dall'ex Picconatore si evincerebbe una conclusione disarmante: ma perchè cazzo la polizia - ad arte - non è intervenuta  per tempo frapponendosi alle due frange di studenti prima che gli scontri si innescassero? I "cordoni" di pubblica sicurezza non servono forse tradizionalmente ad impedire e PREVENIRE i disordini e le conseguenti violazioni dei diritti di libertà e di sicurezza dei cittadini tutti?
La risposta potrebbe allora essere davvero che la polizia non ha avuto l'ordine di intervenire perchè prima si doveva aspettare che qualche ferito cadesse in piazza e che scoppiasse qualche "sommossa" tale da screditare le forze di protesta in campo facendole passare per "i soliti facinorosi" e per "frange minoritarie di studenti estremisti".

Insomma si è ascoltato Cossiga nelle premesse, ma si è ovviato alle sue (fantascientifiche) conclusioni di eventuali cariche agli studenti, ottenendo comunque qualche risultato e qualche ferito ma sopratutto veicolando l'immaginario collettivo (che si fonda sabbiamo bene su che tipo di informazione pubblica e privata in Italia) verso un concetto abbastanza chiaro: "hanno manifestato per ora i soliti delinquentelli o per lo meno studenti immaturi e facili alla rissa, senza veri ideali e per di più (x di più cosi si scarica anche il barile alla opposizione ombra (anzi fantoccio) della sinistra, fomentati ingiustificatamente dai dsicorsi "comunisti, diffamatori, inquinanti della realtà, mistificatori ecc ecc" di Veltroni & Co.)".

se davvero fosse cosi... addio italia d merda siamo proprio messi male. meglio emigrare da sto paese di falsità e mafia.

se usassero metà di qsta intelligenza (prospettata dal Cossiga stesso eh! ) per risolvere i veri problemi del ns povero paese del cazzo anzichè per fare i loro porci comodi facendoli passare per atti dovuti all'interesse pubblico,  forse a qlcosa d buono saremmo già giunti.
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where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
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they're lookin' for whatever
new particles they can find.
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m@uro

Il fatto che la polizia non sia intervenuta subito a cosa può far pensare se non a quello che hai descritto tu?





m@uro

Scontri fra esponenti del Blocco Studentesco e i ragazzi
che protestavano a piazza Navona nel giorno del sì al dl Gelmini


Estremisti caricano gli studenti a Roma la protesta diventa caos

Numerosi i giovanissimi picchiati con caschi e spranghe
L'Uds: "Provocazione fascista, ma noi non abbiamo paura"

di ALESSANDRA VITALI



Un momento degli scontri
ROMA - Era cominciata bene, c'era quel clima irreale di tante manifestazioni, da una parte la protesta e dall'altra un perimetro protetto dalla polizia, ovattato, qui piazza Navona, lì il Senato. Era cominciata intorno alle nove con i ragazzini dei licei e gli striscioni, due, tre cortei e la piazza piena. Professoresse a fare servizio d'ordine, "abbiamo la scuola occupata a due passi, qui ci sono i nostri ragazzi e vogliamo tenere d'occhio che non ci siano infiltrati, oggi può succedere di tutto". Poi, gli infiltrati sono arrivati. Ed è andata come sempre, da sempre, decidono di farla andare, nel peggiore dei modi. Perché tutti diventino uguali, tutti violenti allo stesso modo. Ma il Movimento non si ferma, semmai riesce a fermare la provocazione. Il grido è sempre quello: "Noi non abbiamo paura".

LA CRONACA IN DIRETTA

Sono passate da poco le dieci quando l'Aula del Senato approva il decreto Gelmini. Fuori, la protesta è forte. Centinaia di studenti diventano via via migliaia, gridano verso Palazzo Madama, "Gelmini, vieni fuori", "Fateci entrare", fischi e "buuu". Le forze dell'ordine si schierano come se stia per succedere chissà cosa. Corso Rinascimento è bloccato dai due lati, al Senato non si arriva. Via libera al decreto, e la piazza urla.

Da Palazzo Madama escono alcuni senatori dell'Idv, alzano un cartello, c'è scritto "Passa il decreto Gelmini: referendum!". Scavalcano le transenne, raggiungono gli studenti. Lo stesso fa la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. Fuma nervosa, la polizia le apre un varco e lei si infila nella mischia. Spiega che il referendum "è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questi signori che si sono tappati le orecchie e, nel caso della Gelmini, anche la bocca". Questo, al Senato.

A pochi metri, in Piazza Navona, nel frattempo si è piazzato un camioncino bianco di Blocco Studentesco, la destra. Sono connotati, questo non piace alla piazza che da giorni grida "Né di destra né di sinistra". E poi diffondono le canzoni di Rino Gaetano e questo piace ancora meno perché quella non è roba loro e si capisce che vogliono metterci il cappello. Anzi, i caschi da moto: è con quelli che cominciano a picchiare, una carica in piena regola, caschi e cinture. "Sfondano" la folla, creano un vuoto al centro, accerchiano a gruppi di dieci e giù botte.

Il fuggi fuggi è generale, è pieno di ragazzini terrorizzati, qualcuno grida al telefonino "non venire, ci stanno caricando", a uno gli rompono la testa e se lo porta via l'ambulanza. Un'altra è piccola piccola, si chiama Alexandra, una sua amica la abbraccia, piange e si tiene pure lei la testa, l'hanno picchiata con un casco, prova a raccontarlo poi piange di più, dice "scusa ma mi devo sedere". In piazza sono confusi, in tanti se ne vanno, i negozi chiudono, i turisti non si rendono conto e restano ai tavolini dei bar.

Attraversi un vicolo, riecco il Senato. I poliziotti ora hanno caschi scudi e manganelli. I dirigenti organizzano il blocco, voi qua e voi là. Sono pronti ma non intervengono, mentre in piazza il Blocco Studentesco carica e picchia. Quelli dello zoccolo duro della protesta pacifica, ancora pressati contro le transenne di fronte a Palazzo Madama, cercano di ricomporre la piazza che si sbrindella, "tornate qui, facciamogli vedere quanti siamo - gridano al megafono - non rispondete alle provocazioni fasciste". Nella fascia ovattata, l'Idv Stefano Pedica e Vincenzo Vita, "qui oggi succede un casino" dice il senatore Pd.

Poi, le urla. In piazza esplode il caos, lo scontro è violento. Hanno i bomber e le teste rasate e in mano robuste spranghe avvolte nel tricolore, soprattutto hanno più di trent'anni, se davvero sono studenti sono molto fuori corso. Parte la risposta, volano le sedie del "Bar gelateria Navona", volano i tavolini e le bottiglie e i piatti. Un'edicola ci rimette un paio di vetrine, il negozio di giocattoli "Al Sogno" ci rimette un grosso Pinocchio di legno, qualcuno se lo prende e lo usa come mazza. Ora la polizia interviene. Il dirigente che dà l'ok dice "occhio ai ragazzini, che quelli non c'entrano niente", lo sanno chi è che c'entra.

Picchiano coi manganelli sugli scudi poi sulle schiene. Ne tirano via uno, lo mettono in ginocchio per terra, scattano le manette. Di quelli con i bomber e le teste rasate ne fermano una decina o più, li sdraiano per terra, poi un cellulare se li porta via mentre altri in divisa o in borghese raccattano da terra cinture, mazze, spranghe. La piazza è un campo di battaglia, gli studenti si cercano. "Sono arrivati i fascisti e se la sono presa con ragazzini inermi che stavano qui a manifestare - dice Stefano, 23 anni, dell'Unione degli studenti - erano adulti e preparati, stavano in ogni angolo della piazza. Qualcuno ha risposto ma dev'essere chiaro che a cominciare sono stati loro, non gli studenti".

Rimettono insieme i pezzi. Si va verso largo di Torre Argentina, ci si unisce agli universitari della Sapienza. "No, torniamo a scuola", perché si sparge la voce che Blocco Studentesco stia organizzando raid istituto per istituto. Intanto a largo Argentina gli universitari sfilano compatti e pacifici, ringraziano "i ragazzi che a piazza Navona hanno garantito il diritto a manifestare e hanno riaperto il processo democratico".

Ma intanto la preoccupazione per la manifestazione di domani è concreta. "Ha già aderito Lotta Studentesca (il movimento di Forza Nuova, ndr) e quindi non sappiamo come fare, ora vedremo" dice Lorenzo F., 24 anni. "Noi non abbiamo paura, oggi decideremo in assemblea, ma quello che è successo non fa bene al Movimento". Non c'è dubbio, e sono in molti a saperlo bene.
(29 ottobre 2008)

Repubblica.it


crono 80

sembra che le pedine nella scacchiera s stiano ricomponendo in modo a dir poco inquietante...

altro ke fascisti o gente d destra...qsti sn stati infiltrati bell'e buoni a quanto pare (e nn m stupisco stante certe dichiarazioni precedenti).

e domani già s dice ke arrivera la "Lotta studentesca", insomma benzina sul fuoco... ma a cosa s sta giocando?
s vuole tornare addirittura a una sorta d strategia della tensione (anche se d basso profilo) pilotata x tenere buono il dissenso mentre il nano malefico continua a drogare di puttanate e di figa la nuova gioventù italica sempre piu rincojonita e ke sempre d piu lo sarà da qsta merda d riforma?

minkia propaganda 2 qui ... è parola di Dio altro ke la Bibbia o il Corano! le vere profezie sn tt contenute la dentro!
forza Italiaaaa! sempre meglio!
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m@uro



oscardj

per le immagini ke ho visto oggi...

domani ci scappa il morto...

DjMonak

Citazione di: oscardj il Ottobre 30, 2008, 01:11:53 AM
per le immagini ke ho visto oggi...

domani ci scappa il morto...
E' probabile. Ed è quello che aspettano.

Quello che più mi fa incazzare stamattina sono le reazioni di colleghi che hanno dei figli che dall'anno prossimo dovranno cambiare scuola, andando in una più lontana da casa, che hanno votato Berlusconi e ora cadono dalle nuvole, come se quello che è accaduto non fosse prevedibile.
Non so se incazzarmi o deprimermi. O entrambe le cose.

Non c'è nulla di casuale nelle dichiarazioni seguite da smentita di Silvio Berlusconi sulla polizia nelle scuole. Il Cavaliere quando parla segue una strategia precisa. Da una parte vuole saggiare le reazioni dell'opinione pubblica abituandola a poco a poco all'idea che contro gli studenti si può utilizzare la forza, dall'altra tenta di distogliere l'attenzione dal nocciolo del problema: ai tagli di spesa nella scuola si è provveduto con un decreto legge senza consultare nessuno.

Il decisionismo, del resto, in giorni in cui cinque telegiornali su sei si limitano a fare da megafono del potere, paga. Quello che la maggior parte degli italiani hanno capito del decreto Gelmini è infatti semplice: alle elementari si ritornerà a mettere il grembiule e nelle classi si tornerà ad avere un solo maestro. Tutto il resto passa in secondo piano. Ovvio che in un paese di anziani come il nostro la controriforma, raccontata così, raccolga ampi consensi. Il grembiule (che oltretutto non è un'idea da buttar via) e il maestro unico riportano alla mente della gente i bei tempi andati. Tempi che, man mano si va avanti con gli anni, sono sempre migliori dei presenti.
Non bisogna quindi farsi ingannare dalle manifestazioni. La controriforma, per come è stata concepita, è destinata a toccare ampi strati della popolazione, a incidere direttamente sulla vita delle famiglie. Ma, nella gran parte dei casi, non lo farà subito. Molti cambiamenti avverranno lentamente. Per questo Berlusconi si lamenta dei giornali e a parole sminuisce la portata degli interventi (il maestro "unico", per esempio, nei discorsi del premier diventa maestro "prevalente"): il suo obiettivo è prendere tempo e far sì che non si conoscano troppo bene gli esatti contenuti delle nuove norme.

Col passare dei giorni e il crescere delle proteste la probabilità che si verifichi qualche incidente (quasi inevitabile quando migliaia di persone molto giovani scendono in piazza) aumenta. E gli incidenti, che Berlusconi con i suoi interventi sembra voler evocare, rappresenterebbero per lui una vittoria. Le tv ci metterebbero un secondo ad amplificarne la portata innescando una serie di reazioni a catena difficilmente prevedibili.

Martina

ROMA - Sono 800 mila, secondo gli organizzatori i manifestanti che oggi stanno sfilando a Roma per contestare scolastiche del governo Berlusconi. Mentre la testa del corteo è già arrivata a Piazza del Popolo, dove è stato allestito il palco per i comizi finali, la coda della manifestazione sempre secondo gli organizzatori sta lasciando ora Piazza della Repubblica e tanti sono i pullman ancora fermi all'Anagnina, uno dei punti di raccordo stabiliti dal comune di Roma.

"Uniti per la scuola di tutti", questo è scritto sullo striscione che apre la manifestazione. Palloncini colorati con le sigle dei sindacati colorano il cielo plumbeo. In piazza alcuni parlamentari del Pd e il ministro ombra dell'Istruzione Maria Pia Garavaglia. In prima linea il furgone che fa da apripista al corteo subito dopo lo striscione unitario con la scritta "uniti per la scuola di tutti". "Siamo già 2.500" gridano gli organizzatori dal megafono.

Il segretario del Pd Walter Veltroni e il segretario della Cgil Guglielmo Epifani si sono aggiunti alla testa del corteo partito. Il corteo è arrivato ora nei pressi di Piazza Barberini e raggiungerà Piazza del Popolo dopo essersi unito alla manifestazione promossa dagli universitari che partirà dall'ateneo La Sapienza.

Ci sono anche tanti scolari, delle scuole elementari e medie, accompagnati da insegnanti e genitori, in testa al corteo che si muove lentamente per consentire l'afflusso a piazza della Repubblica dei manifestanti. "Mamme e papà non state a guardare, c'é la scuola da salvare", recita lo striscione della scuola media Mazzini; "Belli e brutti, la scuola è di tutti", ricordano sventolando un lenzuolone colorato i piccoli alunni di una scuola elementare di Bologna mentre il settimo circolo Montessori affida a un colorato cartello lo slogan "Con un popolo ignorante è più facile governare".

Centinaia di pullman e diversi treni speciali hanno portato a Roma, da tutta Italia, i lavoratori del settore. Ma in piazza ci saranno anche tante famiglie e studenti, compresi gli universitari che sin dall'inizio hanno solidarizzato con la protesta della scuola.

Si contesta il decreto Gelmini, approvato ieri in via definitiva al Senato, che ripristina il maestro unico alle elementari, con il rischio di mettere in discussione la "tenuta" del tempo pieno, ma non solo. Nel mirino ci sono i tagli dei posti di lavoro e degli orari di lezione, il dimensionamento della rete scolastica (con l'accorpamento di istituti con pochi alunni), la mancanza di investimenti nel settore. Il corteo si snoderà per le vie del centro e arriverà a piazza del Popolo, dove sono previsti i comizi finali.

Quella di oggi "é una piazza che nella quantità e nella qualità dice che la scuola deve essere tutelata da parte di tutti". Così il ministro ombra dell'Istruzione, Mariapia Garavaglia, commenta la folla che già ora riempie massicciamente piazza della Repubblica. "E invece questo governo - aggiunge Garavaglia - la sta rendendo debole fingendola sempre più verso il basso. Questa - prosegue - è una piazza che vuole interpretare il Paese, un paese che chiede serietà, qualità e dialogo con il governo".



Può essere ignorata una manifestazione con 800.000 partecipanti?
sarà così ipocrita il governo?

stiamo a vedere..

ora me ne vado a lavoro, cosciente che anche oggi, come ormai da tutta la settimana mi ritroverò nel bel mezzo delle manifestazioni..
..::C I O  C H E  S E G N A  I N S E G N A::..

...In Trance We Trust...



crono 80

Citazione di: DjMonak il Ottobre 30, 2008, 09:29:23 AM
E' probabile. Ed è quello che aspettano.


e ma siamo un paese che ha il cattivo vezzo (dato che non se lo puo' proprio permettere stante la classe dirigente che cambia l'aspetto ma non il vizietto tutto italiano di ladrare intellettualmente e concretamente ai danni dello stato) di dimenticare troppo in fretta... cazzo se s va avanti cosi davvero c'è il rischio di tornare a qlke decade fa.

Citazione di: DjMonak il Ottobre 30, 2008, 09:29:23 AM

Non c'è nulla di casuale nelle dichiarazioni seguite da smentita di Silvio Berlusconi sulla polizia nelle scuole. Il Cavaliere quando parla segue una strategia precisa.

Il decisionismo, del resto, in giorni in cui cinque telegiornali su sei si limitano a fare da megafono del potere, paga. Quello che la maggior parte degli italiani hanno capito del decreto Gelmini è infatti semplice: alle elementari si ritornerà a mettere il grembiule e nelle classi si tornerà ad avere un solo maestro. Tutto il resto passa in secondo piano. Ovvio che in un paese di anziani come il nostro la controriforma, raccontata così, raccolga ampi consensi.


Col passare dei giorni e il crescere delle proteste la probabilità che si verifichi qualche incidente (quasi inevitabile quando migliaia di persone molto giovani scendono in piazza) aumenta. E gli incidenti, che Berlusconi con i suoi interventi sembra voler evocare, rappresenterebbero per lui una vittoria. Le tv ci metterebbero un secondo ad amplificarne la portata innescando una serie di reazioni a catena difficilmente prevedibili.

:applausi: sembra che le cose stiano proprio cosi caro Monak.
:'(  facciamo una carovana e espatriamo che qui davvero m viene solo da vomitare ogni giorno di piu'... poi sta arrivando pure l'inverno, quindi destinazione tropici  :pesi:
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oscardj

ora parlano di un milione....ma sono sempre numeri,e numeri parlare di numeri e sondaggi è:fare il gioco dei politici....sondaggi statistiche e numeri,e paragoni con gli altri stati europei...senza riscontri poi


a sky,ke mi sembra + imparziale..han detto ke ha Milano ci sono 2 manifestazioni.contro gelmini 130mila studenti
pro-gelmini:22

m@uro

#162
Volevate delle conferme? Eccole.



Caschi, passamontagna e bastoni. E quando passa Cossiga
un anziano docente urla: "Contento ora?"

Un camion carico di spranghe
e in piazza Navona è stato il caos

La rabbia di una prof: quelli picchiavano e gli agenti zitti
di CURZIO MALTESE



Gli scontri di ieri a Roma
AVEVA l'aria di una mattina tranquilla nel centro di Roma. Nulla a che vedere con gli anni Settanta. Negozi aperti, comitive di turisti, il mercatino di Campo dè Fiori colmo di gente. Certo, c'era la manifestazione degli studenti a bloccare il traffico. "Ma ormai siamo abituati, va avanti da due settimane" sospira un vigile. Alle 11 si sentono le urla, in pochi minuti un'onda di ragazzini in fuga da Piazza Navona invade le bancarelle di Campo dè Fiori. Sono piccoli, quattordici anni al massimo, spaventati, paonazzi.

Davanti al Senato è partita la prima carica degli studenti di destra. Sono arrivati con un camion carico di spranghe e bastoni, misteriosamente ignorato dai cordoni di polizia. Si sono messi alla testa del corteo, menando cinghiate e bastonate intorno. Circondano un ragazzino di tredici o quattordici anni e lo riempiono di mazzate. La polizia, a due passi, non si muove.

Sono una sessantina, hanno caschi e passamontagna, lunghi e grossi bastoni, spesso manici di picconi, ricoperti di adesivo nero e avvolti nei tricolori. Urlano "Duce, duce". "La scuola è bonificata". Dicono di essere studenti del Blocco Studentesco, un piccolo movimento di destra. Hanno fra i venti e i trent'anni, ma quello che ha l'aria di essere il capo è uno sulla quarantina, con un berretto da baseball. Sono ben organizzati, da gruppo paramilitare, attaccano a ondate. Un'altra carica colpisce un gruppo di liceali del Virgilio, del liceo artistico De Chirico e dell'università di Roma Tre. Un ragazzino di un istituto tecnico, Alessandro, viene colpito alla testa, cade e gli tirano calci. "Basta, basta, andiamo dalla polizia!" dicono le professoresse.

Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l'educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C'è un'insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un'azione di violenza da parte dei miei studenti. C'è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c'entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".

Il funzionario nel frattempo ha adocchiato una telecamera e il taccuino: "Io non ho mai detto: quelli sono di sinistra". Monica, studentessa di Roma Tre: "Ma l'hanno appena sentito tutti! Chi crede d'essere, Berlusconi?". "Lo vede come rispondono?" mi dice Laura, di Economia. "Vogliono fare passare l'equazione studenti uguali facinorosi di sinistra". La professoressa si chiama Rosa Raciti, insegna al liceo artistico De Chirico, è angosciata: "Mi sento responsabile. Non volevo venire, poi gli studenti mi hanno chiesto di accompagnarli. Massì, ho detto scherzando, che voi non sapete nemmeno dov'è il Senato. Mi sembravano una buona cosa, finalmente parlano di problemi seri. Molti non erano mai stati in una manifestazione, mi sembrava un battesimo civile. Altro che civile! Era stato un corteo allegro, pacifico, finché non sono arrivati quelli con i caschi e i bastoni. Sotto gli occhi della polizia. Una cosa da far vomitare. Dovete scriverlo. Anche se, dico la verità, se non l'avessi visto, ma soltanto letto sul giornale, non ci avrei mai creduto".

Alle undici e tre quarti partono altre urla davanti al Senato. Sta uscendo Francesco Cossiga. "È contento, eh?" gli urla in faccia un anziano professore. Lunedì scorso, il presidente emerito aveva dato la linea, in un intervista al Quotidiano Nazionale: "Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno (...) Infiltrare il movimento con agenti pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto della polizia. Le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti all'ospedale. Picchiare a sangue, tutti, anche i docenti che li fomentano. Magari non gli anziani, ma le maestre ragazzine sì".

È quasi mezzogiorno, una ventina di caschi neri rimane isolata dagli altri, negli scontri. Per riunirsi ai camerati compie un'azione singolare, esce dal lato di piazza Navona, attraversa bastoni alla mano il cordone di polizia, indisturbato, e rientra in piazza da via Agonale. Decido di seguirli ma vengo fermato da un poliziotto. "Lei dove va?". Realizzo di essere sprovvisto di spranga, quindi sospetto. Mentre controlla il tesserino da giornalista, osservo che sono appena passati in venti. La battuta del poliziotto è memorabile: "Non li abbiamo notati".

Dal gruppo dei funzionari parte un segnale. Un poliziotto fa a un altro: "Arrivano quei pezzi di merda di comunisti!". L'altro risponde: "Allora si va in piazza a proteggere i nostri?". "Sì, ma non subito". Passa il vice questore: "Poche chiacchiere, giù le visiere!". Calano le visiere e aspettano. Cinque minuti. Cinque minuti in cui in piazza accade il finimondo. Un gruppo di quattrocento di sinistra, misto di studenti della Sapienza e gente dei centri sociali, irrompe in piazza Navona e si dirige contro il manipolo di Blocco Studentesco, concentrato in fondo alla piazza. Nel percorso prendono le sedie e i tavolini dei bar, che abbassano le saracinesche, e li scagliano contro quelli di destra.

Soltanto a questo punto, dopo cinque minuti di botte, e cinque minuti di scontri non sono pochi, s'affaccia la polizia.
Fa cordone intorno ai sessanta di Blocco Studentesco, respinge l'assalto degli studenti di sinistra. Alla fine ferma una quindicina di neofascisti, che stavano riprendendo a sprangare i ragazzi a tiro. Un gruppo di studenti s'avvicina ai poliziotti per chiedere ragione dello strano comportamento. Hanno le braccia alzate, non hanno né caschi né bottiglie. Il primo studente, Stefano, uno dell'Onda di scienze politiche, viene colpito con una manganellata alla nuca (finirà in ospedale) e la pacifica protesta si ritrae.

A mezzogiorno e mezzo sul campo di battaglia sono rimasti due ragazzini con la testa fra le mani, sporche di sangue, sedie sfasciate, un tavolino zoppo e un grande Pinocchio di legno senza più una gamba, preso dalla vetrina di un negozio di giocattoli e usato come arma. Duccio, uno studente di Fisica che ho conosciuto all'occupazione, s'aggira teso alla ricerca del fratello più piccolo. "Mi sa che è finita, oggi è finita. E se non oggi, domani. Hai voglia a organizzare proteste pacifiche, a farti venire idee, le lezioni in piazza, le fiaccolate, i sit in da figli dei fiori. Hai voglia a rifiutare le strumentalizzazioni politiche, a voler ragionare sulle cose concrete. Da stasera ai telegiornali si parlerà soltanto degli incidenti, giorno dopo giorno passerà l'idea che comunque gli studenti vogliono il casino. È il metodo Cossiga. Ci stanno fottendo".
(30 ottobre 2008)




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Sono appena tornato dalla manifestazione, più tardi posto le mie impressioni. Ora, sebbene io sia un facinoroso di merda, vado a lezione. :r0x:


crono 80

altro ke vintage 90....

qui c'è clima da vintage anni 70 ... nn ho piu parole.
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foxinho

La resistenza ce l'ha insegnato, uccidere un fascista non è reato.