Berlusconi: sono il miglior presidente che l'Italia abbia avuto in 150 anni

Aperto da padi73, Settembre 11, 2009, 14:32:43 PM

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Dισиιsισ


padi73

Citazione di: Dισηιsισ il Novembre 27, 2009, 21:52:29 PM
Soffermatevi un attimo ad ascoltare le sue parole ...



Visto il video, ma il problema è che la voce dei cittadini spesso non viene fatta sentire.
Seguendo i Tg sembra che tutto vada bene che la crisi sia superata e che siamo il Paese europeo che sta reagendo meglio alla crisi quando sappiamo che non è così.
Anche la manifestazione delle forze dell'ordine avvenuta un mesetto fa a Roma è passata completamente in sordina.
Quindi il cittadino italiano medio che segue le notizie solo dai vari Tg di mediaset o dal Tg1 e Tg2 pensa che vada tutto bene ed è una bella fetta della popolazione italiana.
Secondo me gli unici che si accorgono di tutto ciò che sta avvenendo è il popolo della rete ma cmq è una minima fetta rispetto alla popolazione totale italiana.

Dισиιsισ

Citazione di: padi73 il Novembre 27, 2009, 22:50:46 PM
Visto il video, ma il problema è che la voce dei cittadini spesso non viene fatta sentire.
Seguendo i Tg sembra che tutto vada bene che la crisi sia superata e che siamo il Paese europeo che sta reagendo meglio alla crisi quando sappiamo che non è così.
Anche la manifestazione delle forze dell'ordine avvenuta un mesetto fa a Roma è passata completamente in sordina.
Quindi il cittadino italiano medio che segue le notizie solo dai vari Tg di mediaset o dal Tg1 e Tg2 pensa che vada tutto bene ed è una bella fetta della popolazione italiana.
Secondo me gli unici che si accorgono di tutto ciò che sta avvenendo è il popolo della rete ma cmq è una minima fetta rispetto alla popolazione totale italiana.

Esatto Pasquale, hai esposto in maniera davvero chiara e precisa quella che è la realtà dell'informazione italiana! Purtroppo la situazione è esattamente come l'hai descritta tu e quindi è normale che la "massa" degli italiani che guarda soltanto (ahimè) i tg che , diciamolo chiaramente, sono ormai completamente manipolati e censurati dal governo (anche perchè ormai sia mediaset che rai sono controllate da lui), non riesce ancora a rendersi conto di quanti danni sta facendo (e li sentiremo ancor di più in futuro) il governo Berlusconi; se solo tutti capissero la gravità della situazione sono convinto che questo governo mafioso non starebbe ancora in piedi!

Dισиιsισ


padi73

Avete sentito la figlia Marina? Sentivo la notizia oggi al Tg5.
Ma almeno stai zitta. Hanno fatto i soldi grazie a intrallazzi con la mafia e ora si permettono pure di querelare.


http://www.corriere.it/politica/09_novembre_28/marina-berlusconi-repubblica_ab820774-dc35-11de-abb8-00144f02aabc.shtml

mediaset cita repubblica per un articolo su presunti legami tra l'azienda e la mafia
Marina Berlusconi annuncia querele
«Fininvest, nessuna zona d'ombra»

La presidente del gruppo e figlia del premier: «La nostra azienda infangata da professionisti della diffamazione»

Marina Berlusconi (La Presse)  
ROMA - Nell'azionariato Finivest non esistono zone d'ombra e anni ed anni di indagini e perizie della procura di Palermo lo hanno sottoscritto. A parlare è Marina Berlusconi. La presidente di Fininvest replica così in una nota all'articolo «L'asso nella manica dei boss Graviano, i soldi del Cavaliere» pubblicato sabato da Repubblica, per il quale Mediaset ha deciso di citare in giudizio il quotidiano. «Non è degno di un Paese civile che la storia e il presente di un grande gruppo di livello internazionale, portato al successo dal lavoro, dal talento e dal coraggio di un grande imprenditore, di tutti coloro che con lui e dopo di lui vi hanno lavorato e vi lavorano - si legge nella nota di Marina Berlusconi -, vengano così vilmente e senza il minimo fondamento infangati e insultati da questi professionisti della diffamazione, della calunnia, della disinformazione».

«AFFERMAZIONI GRAVEMENTE DIFFAMATORIE» - Con riferimento alle affermazioni gravemente diffamatorie contenute in un articolo odierno di Repubblica in cui si insinua che il 20% di Mediaset appartenga alla mafia, Mediaset agirà giudizialmente contro gli autori dell'articolo e il direttore responsabile di Repubblica - rende noto un comunicato dell'azienda -. L'azione verrà effettuata a tutela dell'onore e della reputazione di una società quotata al cui capitale partecipano primari investitori istituzionali - nazionali e internazionali - e più di 200.000 risparmiatori italiani».

«IL 100% DELLA FININVEST APPARTIENE A NOI» - «Il 100% della Fininvest, come emerge incontrovertibilmente da tutti i documenti, appartiene alla nostra famiglia, a Silvio Berlusconi e ai suoi figli» spiega la figlia del premier e presidente della Fininvest riferendosi alla seconda puntata dell'inchiesta di Attilio Bolzoni e Giuseppe D'Avanzo. «Così è oggi e così è da sempre, non c'è mai stata una sola azione della Fininvest che non facesse capo alla famiglia Berlusconi -prosegue-. Anni e anni di indagini e perizie ordinate proprio dalla Procura di Palermo, durante i quali è stato rovistato in ogni angolo della nostra storia, si sono conclusi con l'unico possibile risultato, sottoscritto dal consulente della stessa Procura: nell'azionariato Fininvest non sono mai entrati una lira o un euro dall'esterno, non esistono zone d'ombra. Ma tutto questo per chi persegue un preciso disegno politico di annientamento non conta nulla. L'importante è mettere su, senza nessun appiglio minimamente credibile, una sconcertante operazione di killeraggio per la quale provo rabbia e disgusto. Abbiamo già dato mandato ai legali di Fininvest -conclude Marina Berlusconi- di procedere sia in sede penale sia in sede civile, con un'azione adeguata all'enormità della calunnia, nei confronti di Repubblica e dei signori Bolzoni e D'Avanzo».


28 novembre 2009


padi73

E si comincia con il rinviare le udienze.
Ma può farlo? Il processo va avanti lo stesso o viene bloccato di volta in volta.


http://it.reuters.com/article/italianNews/idITMIE5AT0DQ20091130

MILANO, 30 novembre (Reuters) - Gli avvocati del premier Silvio Berlusconi hanno detto oggi di aver presentato un'istanza di legittimo impedimento del presidente del Consiglio a partecipare all'udienza del processo Mills, in cui il premier è imputato per corruzione giudiziaria, prevista per il 4 dicembre a Milano.

La scorsa settimana i giudici di Milano hanno fissato a venerdì prossimo - il 4 dicembre - il processo nei confronti del premier e già allora i suoi legali avevano annunciato che per quella data avrebbero presentato un'istanza di legittimo impedimento in quanto Berlusconi doveva presiedere il Consiglio dei ministri.

Oggi invece gli avvocati di Berlusconi -- Niccolò Ghedini e Pietro Longo - hanno motivato l'istanza con il fatto che Berlusconi quel giorno deve partecipare alla cerimonia di inaugurazione di un tratto della Salerno-Reggio Calabria.

Il mese scorso, nella stessa vicenda, Mills è stato condannato in appello a quattro anni e mezzo per corruzione giudiziaria.

Secondo l'accusa, Berlusconi avrebbe fatto inviare 600.000 dollari nel 1997 all'avvocato britannico David Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi, dove era ascoltato come testimone, le informazioni su due società off-shore che secondo la procura sarebbero state usate da Mediaset (MS.MI: Quotazione) per creare fondi neri.

Sulla vicenda sia Berlusconi che Mediaset hanno sempre negato ogni addebito.


ALEX78

Citazione di: padi73 il Novembre 27, 2009, 16:05:26 PM
E' un po' lunghetto ma l'ho trovato molto interessante.



http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/mafia-10/resa-conti/resa-conti.html

Mafia, perché i pentiti accusano Berlusconi

NELL'INCHIESTA sui mandanti delle stragi del 1993 estranei a Cosa Nostra entrano Autore 1 e Autore 2. Gli ultimi interrogatori della procura di Firenze hanno una particolarità. Tecnica, ma comprensibilissima. I primi testimoni sono stati ascoltati in un'inchiesta a "modello 44", "notizie di reato relative a ignoti". Gli ultimi, a "modello 21", dunque "a carico di noti". I pubblici ministeri, nei documenti, non svelano i nomi dei nuovi indagati. Chi sono Autore 1 e 2? Secondo le indiscrezioni pubblicate già nei giorni scorsi dai quotidiani vicini al governo, sono Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, la cui posizione era stata già archiviata il 3 maggio del 2002. Se così fosse, l'atto è dovuto. Non è un mistero (un migliaio di pagine sono state depositate, tre giorni fa, al processo di appello a Dell'Utri che si celebra a Palermo) che un nuovo testimone dell'accusa - Gaspare Spatuzza - indica nel presidente del consiglio e nel suo braccio destro i suggeritori della campagna stragista di sedici anni fa. Queste sono le "nuove" dai palazzi di giustizia, ma quel che si scorge è molto altro. L'intero fronte mafioso è minacciosamente in movimento. "La Cosa Nostra siciliana" si prepara a chiedere il conto a un Berlusconi che appare, a ragione, in tensione e sicuro che il peggio debba ancora venire.

Accade che, nella convinzione di "essere stata venduta" dopo "le trattative" degli anni Novanta, la famiglia di Brancaccio ha deciso di aggredire - in pubblico e servendosi di un processo - chi "non ha mantenuto gli impegni". Ci sono anche i messaggi di morte. Al presidente del Senato, Renato Schifani, siciliano di Palermo. O, come raccontano le "voci di dentro" di Cosa Nostra, avvertimenti che sarebbero piovuti su Marcello Dell'Utri. Un'intimidazione che ha - pare - molto impaurito il senatore e patron di Publitalia. Sono sintomi che devono essere considerati oggi un corollario della resa dei conti tra Cosa Nostra e il capo del governo. È il modo più semplice per dirlo. Perché di questo si tratta, del rendiconto finale e traumatico tra chi (Berlusconi) ha avuto troppo e chi (Cosa Nostra) ritiene di avere nelle mani soltanto polvere dopo molte promesse e infinita pazienza. Questo scorcio di 2009 finisce così per avere molti punti di contatto con il 1993 quando la Penisola è stata insanguinata dalle stragi: Roma, via Fauro (14 maggio); Firenze, via Georgofili (27 maggio); Milano, via Palestro (27 luglio); Roma, S. Giorgio al Velabro e S. Giovanni in Laterano (28 luglio); Roma, stadio Olimpico (23 gennaio 1994), attentato per fortuna fallito. Nel nostro tempo, non c'è tritolo e devastazione, ma l'annuncio di una "verità" che può essere più distruttiva di una bomba. Per lo Stato, per chi governa il Paese.

Per capire quel che accade, bisogna sapere un paio di cose. La famiglia mafiosa dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano di Brancaccio a Palermo è il nocciolo irriducibile - con i Corleonesi di Riina e Bagarella, con i Trapanesi di Matteo Messina Denaro (latitante) - di una Cosa nostra siciliana che oggi ha il suo "stato maggiore" in carcere e in libertà soltanto mischini senza risorse, senza influenza, senza affari, incapace anche di concludere uno sbarco di cocaina perché priva del denaro per acquistare un gommone. La seconda cosa che occorre ricordare è che gli "uomini d'onore" non hanno mai ammesso di essere un'"associazione" (Giovanni Bontate che, in un'aula di tribunale, usò con leggerezza il noi fu fatto secco appena libero).

I mafiosi non hanno mai accettato di discutere i fatti loro, anche soltanto di prendere in considerazione l'ipotesi di lasciar entrare uno sguardo estraneo negli affari della casa, figurarsi poi se gli occhi erano di magistrato. Apprezzati questi due requisiti "storici", si può comprendere meglio l'originalità di quanto accade, ora in questo momento, dentro Cosa Nostra. Tra Cosa Nostra e lo Stato (i pubblici ministeri). Tra Cosa Nostra e gli uomini (Berlusconi, Dell'Utri) che - a diritto o a torto, è tutto da dimostrare - i mafiosi hanno considerato, dal 1992/1993 e per quindici anni, gli interlocutori di un progetto che, dopo le stragi, avrebbe rimesso le cose a posto: i piccioli, il denaro, al sicuro; i "carcerati" o fuori o dentro, ma in condizioni di tenere il filo del loro business; mediocri e distratte politiche della sicurezza; lavoro giudiziario indebolito per legge; ceto politico disponibile, come nel passato, al dialogo e al compromesso con gli interessi mafiosi.

Sono novità che preparano una stagione nuova, incubano conflitti dolorosi e pericolosi. La campana suona per Silvio Berlusconi perché, nelle tortuosità che sempre accompagnano le cose di mafia, è evidente che il 4 dicembre - quando Gaspare Spatuzza, mafioso di Brancaccio, testimonierà nel processo di appello contro Marcello Dell'Utri - avrà inizio la resa dei conti della famiglia dei fratelli Graviano contro il capo del governo che, in agosto, ha detto di voler "passare alla storia come il presidente del Consiglio che ha sconfitto la mafia".

È un fatto sorprendente che i mafiosi abbiano deciso di parlare con i pubblici ministeri di quattro procure (Firenze, Caltanissetta, Palermo, Milano). Vogliono contribuire "alla verità". Lo dice, con le opportune prudenze, anche Giuseppe Graviano, "muto" da quindici anni. Quattro uomini della famiglia offrono una collaborazione piena. Sono Gaspare Spatuzza, Pietro Romeo, Giuseppe Ciaramitaro, Salvatore Grigoli. Spiegano, ricordano. Chiariscono come nacque, e da chi, l'idea delle stragi che non "avevano il dna di Cosa Nostra" e che "si portarono dietro quei morti innocenti". Indicano l'"accordo politico" che le giustificò e le rese necessarie "per il bene della Cosa Nostra". I nomi di Berlusconi e Dell'Utri saltano fuori in questo snodo.

Gaspare Spatuzza, 18 giugno 2009, ricostruisce la vigilia dell'attentato all'Olimpico: "Giuseppe Graviano mi ha detto "che tutto si è chiuso bene, abbiamo ottenuto quello che cercavamo; le persone che hanno portato avanti la cosa non sono come quei quattro crasti dei socialisti che prima ci hanno chiesto i voti e poi ci hanno venduti. Si tratta di persone affidabili". A quel punto mi fa il nome di Berlusconi e mi conferma, a mia domanda, che si tratta di quello di Canale 5; poi mi dice che c'è anche un paesano nostro e mi fa il nome di Dell'Utri (...) Giuseppe Graviano mi dice [ancora] che comunque bisogna fare l'attentato all'Olimpico perché serve a dare il "colpo di grazia" e afferma: ormai "abbiamo il Paese nelle mani"".
Pietro Romeo, 30 settembre 2009: "... In quel momento stavamo parlando di armi e di altri argomenti seri. [Fu chiesto a Spatuzza] se il politico dietro le stragi fosse Andreotti o Berlusconi. Spatuzza rispose: Berlusconi. La motivazione stragista di Cosa Nostra era quella di far togliere il 41 bis. Non ho mai saputo quali motivazioni ci fossero nella parte politica. Noi eravamo [soltanto degli] esecutori".

Salvatore Grigoli, interrogatorio 5 novembre 2009: "Dalle informazioni datemi (...), le stragi erano fatte per costringere lo Stato a scendere a patti (...) Dell'Utri è il nome da me conosciuto (...), quale contatto politico dei Graviano (...) Quello di Dell'Utri, per me, in quel momento era un nome conosciuto ma neppure particolarmente importante. Quel che è certo è [che me ne parlarono] come [del nostro] contatto politico". E' una scena che trova conferme anche in parole già dette, nel tempo. I ricordi di Giuseppe Ciaramitaro li si può scovare in un verbale d'interrogatorio del 23 luglio 1996: "Mi [fu] detto che bisognava portare questo attacco allo Stato e che c'era un politico che indicava gli obiettivi, quando questo politico avrebbe vinto le elezioni, si sarebbe quindi interessato a far abolire il 41 bis (...). Quando Berlusconi [è] stato presidente del Consiglio per la prima volta, nell'organizzazione erano tutti contenti, perché si stava muovendo nel senso desiderato e [si disse] che la proroga del 41 bis era stata solo per 'fintà in modo da eliminarlo del tutto alla scadenza".

Ci sarà, certo, chi dirà che non c'è nulla di nuovo. "Pentiti di mafia" che confermano testimonianza di altri "pentiti di mafia" ci sono stati ieri, ci sono oggi. La differenza, in questo caso, è come questi uomini che hanno saltato il fosso sono trattati dagli altri, da chi - in apparenza - resta ben saldo nelle sue convinzioni di mafioso, nel suo giuramento d'omertà. Li rispettano, sorprendentemente. Non era mai capitato. Non li considerano degli "infami". Accettano il dialogo con loro. Anche i più ostinati come Cosimo Lo Nigro e Vittorio Tutino.

Cosimo Lo Nigro, il 10 settembre del 2009, è seduto di fronte a Gaspare Spatuzza. Spatuzza gli dice che "ha gioito - oggi me ne vergogno - , ma ho gioito per Capaci perché quello [Falcone] rappresentava un nemico per Cosa Nostra... ma il nostro malessere inizia nel momento in cui ci spingiamo oltre (...) su Firenze, Roma, Milano...". Lo Nigro lo ascolta, senza contraddirlo. Spatuzza ricostruisce come andarono le cose durante la preparazione della strage all'Olimpico. Lo Nigro lo lascia concludere e gli dice: "Rispetto le tue scelte, ma ancora ti chiedo: sei sicuro di ciò che dici e delle tue scelte?". Vittorio Tutino accetta di essere interrogato dai Pm di Caltanissetta. Non fa scena muta. Parla. Il suo verbale d'interrogatorio deve essere interessante perché viene secretato.

Già queste mosse annunciano la nuova stagione, ma la dirompente novità è nei cauti passi dei due boss di Brancaccio, i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. Sono i più vicini a Salvatore Riina. Hanno guidato con mano ferma la loro "batteria" fino a progettare la strage - per fortuna evitata per un inghippo nell'innesco dell'esplosivo - di un centinaio di carabinieri all'Olimpico il 23 gennaio del 1994. Sono in galera da quindici anni. Hanno studiato (economia, matematica) in carcere. Dal carcere si sono curati dell'educazione dei loro figli affidati ai migliori collegi di Roma e di Palermo e ora sembrano stufi, stanchi di attendere quel che per troppo tempo hanno atteso. Spatuzza racconta che, alla fine del 2004, Filippo Graviano, 48 anni, sbottò: "Bisogna far sapere a mio fratello Giuseppe che se non arriva niente da dove deve arrivare, è bene che anche noi cominciamo a parlare con i magistrati". La frase è eloquente. C'è un accordo. Chi lo ha sottoscritto, non ha rispettato l'impegno. Per cavarsi dall'angolo, c'è un solo modo: dissociarsi, collaborare con la giustizia, svelare le responsabilità di chi - estraneo all'organizzazione - si è tirato indietro. Accusarlo può essere considerato "un'infamia"?

Filippo Graviano, il 20 agosto 2009, accetta il confronto con Gaspare Spatuzza. C'è una sola questione da discutere. Quella frase. Ha detto che "se non arriva niente da dove deve arrivare, è bene che anche noi cominciamo a parlare con i magistrati"? La smentita di Filippo Graviano è ambigua. In Sicilia dicono: a entri ed esci. Dice Filippo a Gaspare: "Io non ho mai parlato con ostilità nei tuoi riguardi. I discorsi che facevamo erano per migliorare noi stessi. Già noi avevamo allora un atteggiamento diverso, già volevamo agire nella legalità. Noi parlavamo di un nostro futuro in un'altra parte d'Italia". La premessa è utile al boss per negare ma con garbo: "Mi dispiace contraddire Spatuzza, ma devo dire che non mi aspetto niente adesso e nemmeno nel passato, nel 2004. Mi sembra molto remoto che possa avere detto una frase simile perché, come ho detto, non mi aspetto niente da nessuno. Avrei cercato un magistrato in tutti questi anni, se qualcuno non avesse onorato un presunto impegno".

Filippo non ha timore di pronunciare per un boss parole tradizionalmente vietate, "legalità", "cercare magistrati". Si spinge anche a pronunciarne una, indicibile: "dissociazione". Dice, il 28 luglio 2009: "Da parte mia è una dissociazione verso le scelte del passato (...). Oggi sono una persona diversa. Faccio un esempio. Nel mio passato, al primo posto, c'era il denaro. Oggi c'è la cultura, la conoscenza. (...) Io non rifarei le scelte che ho fatto".

Anche Giuseppe Graviano, 46 anni, il più duro, il più autorevole (i suoi lo chiamano "Madre natura" o "Mio padre"), incontra i magistrati, il 28 luglio 2008. E' la prima volta che risponde a una domanda dal tempo del suo arresto, il 27 gennaio 1993. Dice: "Io sono disposto a fare i confronti, con coloro che indico io e che ritengo sappiano la verità. Sono disposto a un confronto con Spatuzza ma cosa volete che sappia Spatuzza che non sa niente, faceva l'imbianchino, sarà ricattato da qualcuno". Sembra che alzi un muro e che il muro sia insuperabile, ma non è così. Quando gli tocca parlare delle stragi del 1993, ragiona: "Perché non mi avete fatto fare il confronto con i pentiti in aula, quando l'ho chiesto? Così una versione io, una versione loro e poi c'è il magistrato [che giudica]: voi ascoltavate e potevate decidere chi stava dicendo la verità. La verità, [soltanto] la verità di come sono andati i fatti.. . io vi volevo portare alla verità. E speriamo che esca la verità veramente. Ve ne accorgerete del danno che avete fatto. Se noi dobbiamo scoprire [la verità], io posso dare una mano d'aiuto. Io dico che uscirà fuori la verità delle cose. Trovate i veri colpevoli, i veri colpevoli. Si parla sempre di colletti bianchi, colletti grigi, colletti e sono sempre innocenti [questi, mentre] i poveri disgraziati...".

Gli chiedono i magistrati: "Lei sa che ci sono colletti bianchi implicati in queste storie?". Risponde: "Io non lo so. Poi stiamo a vedere se... qualcuno ha il desiderio di dirlo che lo sa benissimo... Ma io non posso dire la mia verità così. Perché non serve a niente. Invece, ve la faccio dire, io, [da] chi sa la verità".

Ora bisogna mettere in ordine quel che si intuisce nelle mosse di Cosa Nostra. I "pentiti" non sono maledetti da chi, in teoria, stanno tradendo. Al contrario, ricevono attestati di solidarietà, segnali di rispetto, addirittura cenni di condivisione per una scelta che alcuni non hanno ancora la forza di decidere. E' più che un'impressione: è come se chi offre piena collaborazione alla magistratura (Spatuzza, Romeo, Grigoli) abbia l'approvazione di chi governa la famiglia (Giuseppe e Filippo Graviano) e ancora oggi può essere considerato al vertice di un'organizzazione che, in carcere, custodisce l'intera memoria della sua storia, delle sue connessioni, degli intrecci indicibili e finora non detti, degli interessi segreti e protetti. In una formula, il peso di un ricatto che viene offerto con le parole e i ricordi delle "seconde file" in attesa che le "prime" possano valutare quel che accade, chi e come si muove.

Ecco perché ha paura Berlusconi. Quegli uomini della mafia non conoscono soltanto "la verità" delle stragi (che sarà molto arduo rappresentare in un racconto processuale ben motivato), ma soprattutto le origini oscure della sua avventura imprenditoriale, già emerse e documentate dal processo di primo grado contro Marcello Dell'Utri (condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa). Di denaro, di piccioli minacciano allora di parlare i Graviano e gli uomini della famiglia di Brancaccio. Dice Spatuzza: "I Graviano sono ricchissimi e il loro patrimonio non è stato intaccato di un centesimo. Hanno investito al Nord e in Sardegna e solo così mi spiego perché durante la latitanza sono stati a Milano e non a Brancaccio. È anomalo, anomalissimo". Se a Milano - dice il testimone - Filippo e Giuseppe si sentivano più protetti che nella loro borgata di Palermo vuol dire che chi li proteggeva a Milano era più potente e affidabile della famiglia.

Vi pongo semplicemente questo quesito:
non vi sembra assurdo che questa gente parli a distanza di tanti anni?
Non vi sembra assurdo che i presunti legami Berlusconi - mafia vengano fuori soltanto adesso?
Per quanto riguarda Dell'Utri personalmente non l'ho mai conosciuto, ma era un amico di famiglia della mia ex fidanzata palermitana. Ricordo sempre che i genitori della mia ex mi dicevano che era assurdo che una persona come Dell'Utri potesse ricevere quelle accuse... Anzi, provate a chiedere in giro nella città di Palermo cosa pensano di Dell'Utri... vi risponderanno allo stesso modo... Provare per credere!  ;)
I pentiti, qualsiasi tipo di reato abbiano fatto (c'è gente che ha fatto decine di omicidi ed è fuori solo perchè è "pentito"), usufruiscono di un programma di protezione dello Stato che li fa diventare quasi dei nababbi (i più "poveri" a quanto so ricevono 500 € al mese per ogni membro del nucleo familiare, gli viene data una casa, gli vengono perfino pagate le bollette e gli viene aperta magari un'attività commerciale)... E' normale che molti di loro per continuare a riceveri sempre più privilegi (ai danni delle nostre tasche) debbano sparar fuori quante più cose è possibile...
Siamo sempre allo stato discorso... Credereste mai alla parola di qualcuno che non ha esitato magari anche ad uccidere? Con questo non voglio difendere Berlusconi, ma solo farvi intendere che per me le parole dei pentiti, senza riscontri, lasciano il tempo che trovano...

Dισиιsισ

Citazione di: ALEX78 il Novembre 30, 2009, 16:34:21 PM

Per quanto riguarda Dell'Utri personalmente non l'ho mai conosciuto, ma era un amico di famiglia della mia ex fidanzata palermitana. Ricordo sempre che i genitori della mia ex mi dicevano che era assurdo che una persona come Dell'Utri potesse ricevere quelle accuse... Anzi, provate a chiedere in giro nella città di Palermo cosa pensano di Dell'Utri... vi risponderanno allo stesso modo... Provare per credere!  ;)


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Ma dai Alex, qui si sta ponendo il dubbio sui probabili ( e dico probabili perchè parliamo appunto di pentiti che come dici tu parlano inspiegabilmente dopo anni) legami di Berlusconi con la mafia, però che Dell'Utri ci sguazzava con la mafia credo che sia fuori discussione e poi scusa che cosa ti potrà dire la gente del suo paese?
Lo conosci il detto NON VEDO NO PARLO NON SENTO? E' chiaro che possono solo dire bene ma è anche palese ormai il legame di Dell'Utri con la mafia, suvvia!



Citazione di: ALEX78 il Novembre 30, 2009, 16:34:21 PM

Con questo non voglio difendere Berlusconi ..


Azz, così mi spiazzi! Io ormai ti associavo automaticamente a Mister "Mavalà" Ghedini!

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padi73

Citazione di: ALEX78 il Novembre 30, 2009, 16:34:21 PM
Vi pongo semplicemente questo quesito:
non vi sembra assurdo che questa gente parli a distanza di tanti anni?
Non vi sembra assurdo che i presunti legami Berlusconi - mafia vengano fuori soltanto adesso?
Per quanto riguarda Dell'Utri personalmente non l'ho mai conosciuto, ma era un amico di famiglia della mia ex fidanzata palermitana. Ricordo sempre che i genitori della mia ex mi dicevano che era assurdo che una persona come Dell'Utri potesse ricevere quelle accuse... Anzi, provate a chiedere in giro nella città di Palermo cosa pensano di Dell'Utri... vi risponderanno allo stesso modo... Provare per credere!  ;)
I pentiti, qualsiasi tipo di reato abbiano fatto (c'è gente che ha fatto decine di omicidi ed è fuori solo perchè è "pentito"), usufruiscono di un programma di protezione dello Stato che li fa diventare quasi dei nababbi (i più "poveri" a quanto so ricevono 500 € al mese per ogni membro del nucleo familiare, gli viene data una casa, gli vengono perfino pagate le bollette e gli viene aperta magari un'attività commerciale)... E' normale che molti di loro per continuare a riceveri sempre più privilegi (ai danni delle nostre tasche) debbano sparar fuori quante più cose è possibile...
Siamo sempre allo stato discorso... Credereste mai alla parola di qualcuno che non ha esitato magari anche ad uccidere? Con questo non voglio difendere Berlusconi, ma solo farvi intendere che per me le parole dei pentiti, senza riscontri, lasciano il tempo che trovano...
Si ma questi non sono normali pentiti che una volta presi il giorno dopo si pentono. E' gente che sta in carcere da 15 anni e ora si pente.
Se avessero voluto usufruire dei privilegi che hai citato penso che lo avrebbero fatto 15 anni fa no?
Sul fatto che Dell'Utri sia innocente no comment :D
E' già stato condannato in primo grado a 9 anni con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

ALEX78

Infatti non sto dicendo che sia innocente...  :) (anche se comunque per considerare una persona colpevole occorre una condanna DEFINITIVA)
Ho detto solo ciò che ho sentito dire su di lui personalmente da chi lo conosce da una vita! ;)
Anzi, è noto il suo impegno che ha avuto a tirar fuori ragazzi dalla strada e dalla droga dalle strade di Palermo...

@ Padi: avvalli ciò che ho detto... Visto che sono in carcere come dici tu da 15 anni come mai hanno deciso di pentirsi e di parlare ora?

m@uro

Citazione di: ALEX78 il Novembre 30, 2009, 17:34:49 PM
Ho detto solo ciò che ho sentito dire su di lui personalmente da chi lo conosce da una vita! ;)
Anzi, è noto il suo impegno che ha avuto a tirar fuori ragazzi dalla strada e dalla droga dalle strade di Palermo...

Santo subito! Insieme al suo amico ed eroe Mangano!




Vash The stampede

Voi parlate di informazione distorta..che in italia si omettono le notizie o le si maneggiano per fargli avere un altro significato..
e allora voi su cosa vi basate? non state sentenziando comunque sulle stesse notizie redatte da una categoria che reputate manipolata?

davvero... io vi trovo incredibili! sembrate degli idioti qua in questo post a giudicare sulle stesse notizie che date per buone o per cattive in base al vostro gusto.

Ah no scusate.. "la repubblica" sarà L'UNICO giornale italiano a non subire manipolazione e quindi scrive solo verità...( e solo perchè scrive contro Berlusconi) :asd:

MA FATEMI IL PIACERE!! chiudete stò topic noioso e inconcludente: state ancora a leggere i giornali? ma credete davvero a quello che leggete che sia pro o contro berlusconi?

mi spiace per il mio aspro intervento ma non trovo coerenza con alcune vostre idee... allora: stà cavolo di informazione italiana vi sembra veritiera o no???

i casi sono due:
o la trovate fortemente censurata o dirottata TUTTA
o la trovate libera e veritiera solamente in quelle notizie che fanno comodo alla vostra causa?

ora, tanto è diventata una moda, sono saltate fuori le confessioni dei pentiti... voi (che vi ricordo è una notizia che avete appreso dai giornali italiani) l'avete presa come la prova finale che berlusconi sia mafioso... sembrava che non aspettavate altro quindi ora le cose potrebbero andare così: se lo scagionano da queste accuse voi direte che è in atto la censura, che non è possibile ecc ecc.. ( le solite NOIOSE accuse)

io mi chiedo ma perchè pensate SEMPRE che ci sia un solo cattivo? vivete su queste notizie peggio di una telenovelas: MAGARI sono notizie false per davvero, che ne sapete delle mille persone che tramano sempre per I LORO ( e mai per la collettività) interessi??

Prendete per vero o falso quello che vi va a genio e quindi non siete attendibili anzi, siete inaffidabili come le stesse notizie che leggete vivendo nell'illusione che ci siano spiragli di realtà.
LA CONOSCENZA E' POTERE e quindi noi releghiamo la nostra capacità di giudizio alla SCELTA che altre persone ci danno. Credete quindi che la verità sia negli attacchi a berlusconi? trovo che queste accuse mediatiche che riceve (tratte da notizie vere o false non ha importanza) siano manipolazioni esattamente come i suoi ( di berlusconi) comunicati stampa o le sue uscite.
Trovo che ogni cosa che venga detta sia messa per una ragione specifica: che si voglia che nelle vostre menti si arrivi a certi pensieri... e voi ottusi vi illudete ancora di avere una capacità obiettiva limpida solo perchè credete  che siete tra i pochi che leggono e si informano in maniera corretta?
ragionando così siete identici alle masse che credete accecate...
Smettete di parlare e di giudicare, smettete di discutere tra voi.
Quando mettere SILENZIO ASSOLUTO alle vostre menti, allora sarete liberi e non ci sarà nessun condizionamento.
Invece le vostre assurde discussioni non fanno che alimentare tutto questo circo fatto di verità nascoste,verità presunte e di NOTIZIE.

Noi tutti dobbiamo fare uno SCIOPERO: quello dell' opinione!

Smettiamo di scrivere, di pensare e di giudicare... e vedrete che come per incanto spariranno davvero le cazzate e si lascerà spazio alle notizie VERE fatta da cronaca VERA su avvenimenti VERI.
La nostra vita è un enorme puzzle dove basta che manchi anche un solo pezzetto per vederla incompleta...

crono 80

il problema che sollevi infatti salta all'occhio lampante come poco...

ma io mi dico: seguiamo la semplicità. E allora partiamo non tanto dalle illazioni o dai fatti ancora NON processualmente definitivi che assurgono a ruolo di verità. Partiamo piuttosto dal buon senso e dalla credibilità non di nomi, fatti e eventi ma di una struttura astratta chiamata (e qui si che si abusa di linguaggio) "logica".

"logica" (nell'accezione abusata di cui sopra) vuole che a priori vi siano delle regole valide per tutti da cui poi poter incominciare una discussione. Allora dato che in italia siam garantisti e uno può fare il politico finchè non è stato condannato per essere mafioso, perchè per fugare ogni polemica Lui quando è al Governo non si preoccupa di governare senza rendersi sospetto con leggi e leggine ad personam e di più: perchè non si fa processare?

Mistero della fede x alcuni o...ah già dimenticavo i giudici in italia sono poteri forti e deviati...così deviati che i pochi martiri di questo cazzo di paese possiam ritrovarli proprio in quella "casta" e proprio tra le forze dell'ordine: sono loro gli unici veri eroi che han combattuto, pagando con la VITA, la mafia e le iniquità di questo povero paese di delinquenti e di doppiogiochisti.
Chi non vede certe ovvietà - slegate dalle notizie e dalle contingenze dei tornado politici, ma diciamo più "astratte"  più inerenti a quello che si suole chiamare "ragionevolezza" e che sta a monte della validità di ogni tipo di discorso- allora quello sì che a me pare     idiota.

O forse furbo. troppo furbo. Ma se è l'italia della DC e dei Craxi che vogliamo perpetui e che al giorno d'oggi degrada pure nel  trash addirittura (come ne sentissimo la mancanza! ), allora: W questa maggioranza politica.
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

padi73

Citazione di: Vash The stampede il Novembre 30, 2009, 18:09:36 PM
Voi parlate di informazione distorta..che in italia si omettono le notizie o le si maneggiano per fargli avere un altro significato..
e allora voi su cosa vi basate? non state sentenziando comunque sulle stesse notizie redatte da una categoria che reputate manipolata?

CUT
Ma quali notizie false, ma se sta facendo di tutto per evitare di farsi processare.
Non mi dirai che il lodo alfano o la legge sul processo breve li ha emanati per il bene dei cittadini italiani.
Questi sono fatti reali altro che invenzioni di repubblica o di altri giornali.
Il gossip e il pettegolezzo semmai sarà il caso D'addario su quello ti do ragione, ma qui si parla di reati molto più gravi che non l'andare a prostitute.

Citazione di: crono 80 il Novembre 30, 2009, 18:34:27 PMperchè non si fa processare?
Ma appunto. Se è innocente così come dice di essere come è che non vuole proprio farsi processare?
Mah. Mistero della fede

The Joker

Essere stata ia 10 giorni mi ha disintossicata dalla politica italiana, ma tornando qui ho dovuto rimettermi in pari con tutto quello che sono in grado di combinare i nostri politici.

Concordo sul fatto che questo topic va un pò per le lunghe: ovvero, era stato aperto per una ( delle migliaia )frase stupida di Silvio, ma è poi diventato il luogo del lamento perenne su ogni cosa, acqua compresa.
Non c'è nulla di male in questo, però la discussione così sembra fine a se stessa e non porta a nulla, nemmeno ad un confronto aperto e chiaro con chi la pensa diversamente.
Troppi argomenti insieme rendono il topic stesso un minestrone, e non si capisce di cosa parlare.

Però non mi piace molto il tono usato da Vash nel suo intervento: non per altro, ognuno qui dice ciò che gli pare ci mancherebbe, ma puntare il dito su chi ragiona diversamente da sè lo trovo irritante e fastidioso.
Magari a te non interessano questi argomenti, oppure li affronti diversamente, ma non per questo il tuo modo di fare è migliore e gli altri sono dei rimbambiti.
"Smettete di scrivere, di pensare, di giudicare..." Ma stai bene???? Ma come ti saltano in mente certe frasi?
Il pensiero e la capacità di giudizio sono le due uniche cose che rendono l'uomo una persona libera, e tu vuoi insegnarci a portare silenzio nelle nostre menti?
Scendi dal piedistallo Vash, che mi sa he questa volta sei partito per una tangente immaginaria... ;)

Tu non la pensi come altri, ok, ma questo non ti autorizza a dare agli altri degli idioti ( riassumo io ) perchè così facendo, stai ripercorrendo quel modus di contestare che tanto disprezzi: giudichi e fai tanto baccano, per cui silenzio Vash!  :P

Per il resto: querelerò chi ha paragonato Silvio a me ( uno dei miei venti avvocati è già al lavoro ) e il 5 dicembre non sarò a Roma,  già domani mi sveglio all'alba per andare a Roma a manifestare per ste benedette concessioni demaniali, per cui tornarci il 5 sarebbe davvero troppo anche per me.

:bye:
Ieri è un ricordo, perciò si chiama passato, domani è una sorpresa e si chiama futuro, ma oggi, oggi è un regalo, per questo si chiama PRESENTE.