L'ansia

Aperto da percy, Maggio 20, 2009, 21:50:30 PM

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percy

Citazione di: DjMonak il Maggio 21, 2009, 13:42:54 PM
A parte gli scherzi, ho sofferto di attacchi di panico per quattro anni. Sono stati la conseguenza di una spaventosa aggressione che ho subito al volontariato, nel '98, ad opera di un ragazzino diciamo "difficile" durante la quale ho rischiato veramente di rimetterci la pelle.
A livello fisico posso dire che la sensazione è qualcosa di terribile, annientante, annichilente. E' simile, probabilmente, a quella che si prova durante un infarto. Ho dovuto fare un grosso lavoro su me stesso per uscire da quella situazione, ma è un argomento molto complesso e non basterebbero pagine di topic sul forum per esaurirlo.
Ricordo che io a Alpha ne abbiamo parlato per un po', durante una chiacchierata in macchina sotto casa mia qualche tempo fa.

Capisco..(mi dispiace..) ma che differenza c'è tra attacchi di ansia e attacchi di panico?
"Seconds turn to minutes
and the minutes turn to hours
and the hours turn to days and the world goes round
and round and round and round and...."

crono 80

#16
Premessa: sono sempre stato, forse anche per auto difesa, una persona menefreghista, non cattiva senza motivo o ostile a priori, ma semplicemente che riteneva di saper dare il giusto peso agli accadimenti della vita e quindi ad interiorizzare psicologicamente i fatti in modo indolore o quasi.

Pensavo, da vero ignorante lo so, che anzi problemi di depressione, ansia ecc. fossero pseudo-malattie che colpivano gente di poca intelligenza, di poco polso e troppo impressionabile anzi a volte anche viziata!

L'ansia è una risposta fisiologica agli stress e serve per mantenere in allerta il corpo e la mente, e come tale aiuta ed è propedeutica ad una buona riuscita in qualche impresa critica e questo per due motivi:
a) tiene, evidentemente, alta la tensione e quindi la nostra risposta reattiva;
b) ci fa capire il giusto peso e l'importanza da dare alle sfide della vita, che nel piano inconscio sono anche sfide interiori latenti, pulsioni tra Es e Io o Super-io, tutte da affrontare e "risolvere" (per risolvere in psicanalisi spesso si intende semplicemente il "comprendere" significativamente tali conflitti), che permetterranno all'accesso dell'Io in una fase nuova, piu' matura, piu' integrata ma sopratutto piu' consapevole che ci farà "vivere meglio il mondo" reale.

Quando questo decorso devia dallo schema esemplificativo sopra riportato, si ha patologia. L'ansia non è piu' una paura latente che ci tiene sotto pressione ma giustificata da fatti e eventi precisi (accaduti o lì da venire). L'ansia incomincia a diventare uno stato mentale subdolo e incontrollabile spesso, che porta l'individuo ad avere paura di avere paura... in una spirale evidentemente dannosa e soprattutto l'ansia patologica ha la peculiarità di essere sproporzionata ed immotivata: manca un oggetto che coscientemente possiamo riconoscere a scatenarla!

Bene, io credevo che tale stato (es. attacco di panico) fosse l'ennesima dimostrazione di quanta gente senza spina dorsale ci fosse al mondo anzichè intuire al di là del mio naso invece come questa sintomatologia rispecchiasse una vera e propria , sottile e sfuggente, MALATTIA.

Poi mi accadde un fatto (che nn racconto) davvero spaventoso e che mi tenne sotto pressione parecchio. (Se le cose fossero andate storte probabilmente la mia vita sarebbe andata in pezzi, avrei dovuto ricostruire ogni tassello o quasi e avrei dovuto, in un periodo già non rose e fiori, reinventarmi da zero e perdere diversi legami stretti - o almeno questa la mia paura). Io sono uno molto razionale e non disperavo fino alla fine , ma la paura era concreta, contingibile, reale, e questo non potevo negarlo a me stesso quale puntello psicologico o sarei stato io per primo il viziatello stupido e debole delle depressioni che tanto criticavo.
Fin qui quindi tutto normale: un rischio attuale e concreto, ma cercare di continuare a vivere... e lottare.
Ma accade l'imprevisto. Vuoi il lavoro davvero avvilente di quel periodo, vuoi altri fatti che andavano a profilarsi all'orizzonte (per me negativi ), il pensiero che accadesse cio' che non volevo si faceva pressante e ossessivo.
Sicuramente inconsciamente questo ha pesato.
Non so come e perchè ma INDIPENDENTEMENTE dalla mia volontà questo "malessere" fu amplificato (quindi divenne irragionevole) e si radico' in qualche modo in me attraverso una serie di sintomi  totalmente avulsi dalla mia possibilità di controllo e di volontà, era divenuta ansia...o quasi depressione forse!

Io comprendevo la possibile causa ovviamente, ma nonostante questo non riuscivo a  togliermi questo peso, quasi fisico.
LA volontà c'era , ma semplicemente era inefficace!

In sostanza sentivo una sorta di tristezza di fondo, nell'anima diciamo, e fisicamente avvertivo un peso allo stomaco, quasi un blocco... non potevo farci nulla. Cazzate l'inconscio e la risoluzione dei suoi nodi. Qui la minaccia dell'evento cocnreto era reale ma ora l'ansia che questa ipotesi nera mi procurava era totalmente sfuggita di mano - in modo non solo forse irrealisticamente esagerato tanto da darmi sintomi psico-somatici, ma anche paurosamente incontrollabile: non potevo dominare nulla e mi sentivo quindi ancor piu' spaventato!

Fu allora che capii, anche se sicuramente potei capire soltanto una frazione sparuta del vero MALE della depressione e dell'ansia o delle psicopatologie in generale, che a volte davvero qualcosa dentro puo' cambiare e puo' farlo da sè, a livello quindi sicuramente chimico e fisiologico, in modo cioè indomabile.


Poi per fortuna tutta la serie di fatti negativi venne pian piano meno nel giro di qualche mese. A me questo peso allo stomaco e anche la fatica a fare respiri lunghi (era allucinante per un razionalista come me! ) perchè avvertivo questa sorta di tristezza avvolgermi e soffocarmi, duro' in via conclamata due settimane buone! Poi tutto passò. Secondo me perchè la stessa "chimica" si aggiustò da sè, vuoi per cause esterne (il tempo che passa appiana tutto no? e dato che alcune cose "brutte" non erano accadute da lì a breve, la probabilità che accadessero da lì in poi scemava...) vuoi perchè in qualche modo ho sempre cercato - mio malgrado, perchè appunto erano fatti, e lo sottolineo ancora INDIPENDENTI dalla volitività - di "guardare avanti".



Altro fatto. Il secondo. meno "grave".
Dopo anni di alti e bassi, di un grande amore, e di fatti famigliari molto tristi o meglio sgradevoli covavo dentro diversi desideri e domande. Una fase critica e protratta nel tempo insomma.
DOmande e desideri... pulsioni, ricordi ma sopratutto, dato che sono uno concreto al massimo, tutto questo andava a influenzare la parte del mio "Io" protesa e prospettata al futuro. Progetti e previsioni, pensieri sul domani, erano sempre quindi in qualche modo un poco offuscati dall'ombra pesante del passato e del presente drammatico.
Apparentemente risolsi comunque tutto.

Non so come nè perchè ma circa 4 anni dopo questi fatti, e così proseguendo per un anno intero, quasi ogni notte poi a volte avevo difficoltà ad addormentarmi subito ma sopratutto facevo spessissime volte una serie di sogni davvero spaventosi e tremendi: sogni non tanto mascherati dalla censura onirica o dall'illogicità del sistema limbico che attinge alle vestigia ancestrali delle facoltà sentimentali del cervello, ma sogni davvero CHIARI e per questo che sfogavano appieno e a livello razionale le mie PAURE e i miei RISENTIMENTI. Erano sogni davvero terribili a  volte, anche perchè ripeto già bell'è che interpretabili rispetto al mio vissuto personale.
Mi sevegliavo spesso madido di sudore, con le palpitazioni...   ma da buon malato mentale quale sono a me affascinavano pure ahuahua (ok, risatina isterica X D , ci sta!) perchè io amo il fascino del nostro lato "oscuro".


Questi sogni - accompagnati da tutto un corredo di fattori somatici secondari quali palpitazioni, mancanza di fiato e conseguente e repentino svegliarsi di soprassalto e sudore - ultimamente ne ho fatti sempre meno, ma questo "ciclo" è diciamo quasi concluso da qualche mese.

Ora l'unica cosa forse ansiosa e incontrollabile che mi capita è solo una: la notte prima di dormire, ma forse ho notato lo fa con i cambi di stagione, prendo tranquillamente sonno come un paschià XD ma non appena la scena mentale che addensa ricordi, pensieri e suggestioni oniriche incomincia ad affacciarsi alla mia mente - insomma appena prima di dire: "bye bye mondo, a domani! Mo me la dormo!" - accade che o perchè sento quasi mancare il fiato e la gola secca o perchè ho il fiato corto e il cuore un po' in affanno, che mi sveglio di soprassalto e con mia somma incazzatura debbo ricominciare daccapo a dormire....che palle! Una sorta di insomnia pre-addormentamento forse che puntualmente si manifesta non appena la coscienza sta per abbandonare l'Io, traghettata da Morfeo nelle acque malferme del suo mondo...
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

DjMonak

Citazione di: percy il Maggio 21, 2009, 13:46:35 PM
Capisco..(mi dispiace..) ma che differenza c'è tra attacchi di ansia e attacchi di panico?
Da profano, azzarderei dire i secondi siano molti più violenti dei primi, anche se durano meno.
Molto interessante quello che ha detto Crono, quella che chiama "insomnia pre-addormentamento" l'ho provata anch'io recentemente, a causa dello stress per la mia situazione lavorativa.

crono 80

l'attacco di panico è sostanzialmente l'ultima fase della patologia nel vivere e sentire l'ansia.

insomma non solo l'ansia di fondo, apparentemente ingiustificata (i) e incontrollabile (ii) aumenta, ma ad essa si aggiunge la paura che essa medesima si realizzi ma questo comporta un aumento dell'ansia di fondo, alimentata dalla paura di avere paura ovvio, e questa escalation conduce alla crisi acuta: l'attacco di panico.

cmq scnd me, volevo, senza sminurire i fattori scatenanti forse che sn d natura psicologica, sottolineare il fatto che qui date le carateristiche sub (i ) e ( ii ) dell'ansia, tutto fa pensare a cause e concause sicuramente chimiche.

ecco perchè spesso la sola terapia cognitiva (nei casi piu gravi ovvio eh) non basta ma essa va affiancata ad un supporto farmacologico che tenda a ristabilire il delicato quanto mai complesso equilibrio chimico neuronale del cervello.
Insomma conta molto il cervello (la materia) e solo di striscio, o in maniera meno pregnante, la mente (la psicologia, il carattere, la volontà, il comportamento, le percezioni, le sensazioni, i sentimenti ecc.)
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

percy

#19
Che dire..io ho aperto la discussione perchè non mi era mai successo niente di tutto ciò in tutta la mia vita;mentre queste tipo di sensazioni si sono verificate nell'arco di queste ultime due settimane e così volevo condividere con voi questo tipo di esperienza,come confronto e  anche perchè no,come occasione per razionalizzare la cosa.
Sostanzialmente è iniziato tutto cn qualche palpitazione ,a riposo,per l'appunto un paio di settimane fa. Premetto che sono in una fase delle vita,a prescindere da tutto,molto positiva,non ho ansie o stress,se non ultimamente quello dell'esame per il concorso che stavo preparando ,anche se apparentemente non l'ho presa come condizione stressante,anzi,proprio perchè si trattava del primo ero meno " pretenziosa" nei miei confronti. A inizio anno ci sono stati eventi piuttosto incisivi che mi hanno riguardato,un paio di chiusure importanti della mia vita (in amore e amicizia)ma comunque sia prese a cuore sereno e per mio volere.
Dopo un tot di giorni comunque,rispetto alle palpitazioni,ho iniziato ad avvertire una mini-sensazione di oppressione allo sterno e notavo che il respiro faticava a compiersi,in tutta la sua estensione e dovevo alimentarlo io. La cosa si è poi acuita tre giorni fa, in cui il fiato era davvero "accorciato" e dovevo respirare a bocca aperta,l'oppressione era accentuata. Fondalmentalmente il tutto partiva da questo senso di affanno che non mi permetteva di respirare bene,alchè un attimino allarmata(oh uno le pensa tutte!) mi sono fatta accompagnare dal papy al pronto soccorso. Qui mi hanno fatto tutti gli esami del caso (elettrocardiogramma,controllo pressione,lastra ai polmoni,esami del sangue etc) ed è risultato tutto negativo,alchè mi è stato diagnosticato questo stato di ansia. Mi hanno dato gocce da prendere,anche se le ho prese solo un paio di volte,preferisco evitare di prendere farmaci se posso,o comunque, se proprio ,indirizzarmi su cure più naturali. In questi due giorni ho ancora momenti di fiato corto alternati ad altri in cui respiro bene e noto che comunque se mi concentro su  altro o  esco e mi distraggo la mia respirazione si regolarizza..in poche parole se non mi concentro sul respiro va bene.

Io sono una persona estremamente razionale ed il fatto di non riuscire a controllare ciò che mi accade fisicamente mi da' parecchio fastidio! (a parte che penso dia fastidio in generale)

Beh,insomma,questo è quanto!
"Seconds turn to minutes
and the minutes turn to hours
and the hours turn to days and the world goes round
and round and round and round and...."

The Joker

" Io sono una persona estremamente razionale ed il fatto di non riuscire a controllare ciò che mi accade fisicamente mi da' parecchio fastidio! (a parte che penso dia fastidio in generale) "

Dopo giorni a parlarne, hai trovato da sola la chiave per comprendere... ;)
Dalla comprensione, tu sai, nasce la ' guarigione '  ;)

E brava piccolina!!!  .up:
Ieri è un ricordo, perciò si chiama passato, domani è una sorpresa e si chiama futuro, ma oggi, oggi è un regalo, per questo si chiama PRESENTE.

m@uro

Ansioso a manetta. Mi sono capitati periodi (l'ultimo non molto tempo fa) in cui ho sofferto di attacchi di panico. All'inizio non capivo di cosa si trattasse, poi mi sono documentato. Comunque è una sensazione bruttissima :'(
Palpitazioni o cmq tachicardia, sudore freddo, respiro affannoso... Di notte poi, o mi addormentavo tardi o mi svegliavo prestissimo e non c'era verso di riaddormentarsi :'(
Spero non mi tornino ancora... Comunque in quel periodo mi sono messo a fare qualche esercizio di rilassamento muscolare e mentale, e devo dire che è stato utile per sciogliere la tensione :)


alphadj

io proprio ieri ho avuto l'ultimo attacco di ansia. a mezzanotte c'era in diretta sulla sua radio ligabue, cosa assai rara, arivata quasi la mezzanotte e iniziata a salirmi l'ansia per per l'attesa.

Dark_Night

Tre mesi di ansia e attacchi di panico, praticamente ogni giorno. L'ultimo ce l'ho avuto due settimane fa, ma non sono sicuro che sia stato un attacco di panico, fatto sta che il respiro non lo sentivo più e poi stavo seduto su una sedia e mi sono sentito sprofondare e una sensazione di vuoto allo stomaco bruttissima, con conseguente tachicardia.
Poi ho capito che era solo il troppo peso che uno da alla mente, e ho deciso di lasciarla lì dov'è e usarla quando mi fa comodo.

Bhe ovvio che chi non gode di un buon periodo vitale è molto piu esposto a questi casi.
La verità è che non c'è più verità

sarà questa una verità? mistero

sv85

aivoglia se mi è capitato! qualche anno fa mi capitava frequentemente di avere attacchi di panico, ora fortunatamente mi capita più raramente.
Le situazioni tipiche sono quando mi trovo seduta a dover ascoltare passivamente qualcosa (daventi alla tv, a lezione all'università, ad una conferenza ecc..), tipicamente la sera. Ma altre volte mi è capitato dopo uno sforzo, tipo salire le scale o correre, ad esempio alla stazione dopo che ero andata in bicicletta; avevo le palpitazioni, mi si è annebbiata la vista, mi girava la testa e avevo dolore alla schiena, stavo quasi per svenire, ma poi mi sono ripresa subito (avevo perso il treno, pazienza  :D).
L'evento scatenante spesso è pensare o sentir parlare di malattie tipo infarto ecc..In quei momenti mi sembra davvero di star per avere un infarto o star per morire, è terribile.
Fortunatamente spesso riesco a fronteggiarli, quando ho un principio d'ansia mi muovo o mi metto a fare qualcosa che mi piace, possibilmente manuale (se è possibile, altrimenti cerco di farmi forza e sopportare questa sensazione sgradevole senza che diventi un attacco vero e proprio).