In Cina bloccato accesso a Youtube

Aperto da Mirage, Marzo 24, 2009, 20:27:20 PM

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Mirage

Da lunedì sera, il sito è irraggiungibile sia a Pechino che a Shangai
La decisione, forse, dopo la comparsa di foto su un incidente tra navi cinesi e Usa
La Cina oscura YouTube
"Ma non temiamo internet"
Il ministro degli Esteri: "Poniamo alcuni limiti, ma la nostra è la comunità più grande del mondo sul web"

PECHINO - La Cina non ha paura di Internet, ha assicurato il suo ministero degli Esteri, ma YouTube, uno dei siti più amati, è di nuovo inaccessibile ai visitatori cinesi dalla tarda serata di lunedì: la pagina iniziale del popolare sito non si apre oppure invia un messaggio di errore, tanto a Pechino, che a Shanghai o in altre città del Paese.

Esattamente come in altre occasioni, il governo cinese non ha spiegato le ragioni del blocco, che arriva dopo che la marina statunitense ha 'postato' sul sito di video-sharing i filmati sull'incidente, avvenuto nel Mare del Sud della Cina, tra otto pescherecci cinesi e una nave da guerra Usa.

Sollecitao sulle ragioni del blocco, il portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito che la Costituzione afferma "chiaramente la libertà d'espressione", ma stabilisce alcuni limiti "attingendo alle esperienze di Paesi come gli Usa e il Regno Unito". "Molte persone - ha poi aggiunto - hanno la falsa impressione che il governo cinese tema Internet", ma la cifra degli internauti cinesi (300 milioni, la comunità di utenti più grande del mondo) dimostra "che è esattamente l'opposto".

(Repubblica 24 marzo 2009)



w la democrazia !



crono 80

brava , bel topic, stasera avevo in mente di ricollegare la notizia al topic "Virtualità velenosa" per via del fatto che velenosa non è tanto in sè ma lo è per ogni tipo di dittatura (religiosa o politica) che dalla rete globale web si vede minacciata.

scandaloso cmq... retaggi di regime comunista senza scrupoli che spiccano ancora oggi anche se idiosincraticamente inseriti in un nuovo clima cinese di capitalismo selvaggio... povera Cina dalla padella alla brace.
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

trainspotting90

in iran il video dell'elezione di obama e della protesta studentesca iraniana nn ci sn su youtube

altro bell'esempio di democrazia

Fabbry(T)he RadioMan

è incredibile come nel 2009 ancora la cina continui ad utilizzare questi strumenti come repressione...
Radio Byte Network[/b]

crono 80

Citazione di: Fabbry(T)he RadioMan il Marzo 27, 2009, 10:12:11 AM
è incredibile come nel 2009 ancora la cina continui ad utilizzare questi strumenti come repressione...
no invece... purtroppo è credibilissimo, e per questo serva sempre (come tantissimi altri casi) da esempio e da monito a tutti noi giovani, allontanati volontariamente mi viene da pensare, quindi con intento doloso mascherato, dalla politica nostrana e costretti a vivere in un mondo e in un paese dove colpi di mano più o meno velati potrebbero un giorno, un'infausto giorno della dimenticanza, farci svegliare senza più garantiti, o ampiamente scemati, i diritti sacro stanti all'informazione e al pluralismo delle idee e dell'informazione.

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Fabbry(T)he RadioMan

è incredibile però che uno stato come quello cinese arriverà a dominarci economicamente e non forse..
speriamo che quel dannato regime comunista prima o poi cada...
Radio Byte Network[/b]

Mirage

E intanto la Cina sfida il dollaro...


La proposta cinese di una "valuta globale" che sostituisca il dollaro come strumento di riserva incassa l' appoggio del Fondo monetario internazionale e mette in difficoltà l' Amministrazione Obama, le cui reazioni iniziali hanno disorientato i mercati e indebolito la moneta Usa. Prima è stato lo stesso Obamaa respingere seccamente l' idea di Pechino: «Sono contrario a una valuta globale», ha tagliato corto nella conferenza stampa di martedì sera. Ieri il suo segretario al Tesoro Tim Geithner è tornato sull' argomento con toni più misurati ma ha anche seminato confusione. Una sua iniziale disponibilità - "sono aperto alla proposta cinese" - ha innescato il ribasso del biglietto verde. Che poi è stato recuperato quando Geithner ha aggiunto: "Il dollaro rimane la moneta di riserva dominante nel mondo e lo resterà a lungo". A pochi giorni dal G-20 di Londra l' iniziativa cinese apre un nuovo fronte e accentua le difficoltà di manovra degli Stati Uniti, proprio mentre è in corso il delicato dibattito tra esecutivo e Congresso sulla legge di bilancio e l' aumento del deficit. E' la prima volta nella storia che un presidente americano nel definire la sua politica fiscale è costretto a tener conto di un «vincolo esterno» che sta a Pechino, fornendo promesse alla Cina sulla solvibilità di lungo periodo del Tesoro americano. L' idea cinese è stata espressa dal governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan. Zhou sostiene che l' attuale recessione mondiale "riflette vulnerabilità e rischi sistemici nel sistema monetario internazionale". A suo avviso uno dei modi per evitare in futuro il ripetersi di turbolenze finanziarie gravi è la creazione di una moneta di riserva "slegata da nazioni individuali e capace di rimanere stabile nel lungo periodo, eliminando così i difetti inevitabili delle monete nazionali". Da tempoi leader cinesi manifestano i loro timori per l' instabilità del dollaro. L' episodio più clamoroso è avvenuto due settimane fa quando il primo ministro Wen Jiabao si è detto "preoccupato" per la solidità degli investimenti in dollari compiuti dalla Repubblica Popolare. Pechino teme che l' America stia creando le premesse per un rilancio dell' inflazione e una svalutazione della propria moneta, in modo da "smaltire" i debiti accumulati verso l' estero, Cina in testa. La sostituzione del dollaro come moneta di riserva è un progetto di lungo periodo, sul quale il governatore Zhou ha dato suggerimenti concreti. In primo luogo ha proposto che venga allargato il paniere di monete che compongono i diritti speciali di prelievo; in seguito gli Stati dovrebbero affidare in gestione una parte delle loro riserve valutarie al Fmi. Creati nel 1969 come un paniere di quattro valute (oggi dollaro euro sterlina e yen), i diritti speciali finora sono usati solo come unità di conto e nelle operazioni del Fmi. E' un' operazione che "richiede straordinaria visione politica e coraggio", ha detto il governatore della banca centrale cinese, richiamandosi a un' analoga proposta fatta nel 1940 dall' economista inglese Keynes. E un' adesione importante alla proposta cinese è giunta proprio dal direttore del Fmi, Dominque Strauss-Kahn. Anche tra gli esperti la mossa cinese viene seguita con molta attenzione. Secondo l' economista della Deutsche Bank Ju Ma "l' idea può condurre verso una delle più profonde riforme del sistema monetario internazionale nei prossimi decenni, sarebbe un passo verso la soluzione degli immensi squilibri bilaterali tra la Cina e gli Stati Uniti". All' estremo opposto l' ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker, consigliere di Obama, ha reagito con sdegno: "Credo che i cinesi siano poco sinceri quando si lamentano per i loro investimenti in dollari. Hanno deciso di acquistare dollari per anni perché non volevano che la loro moneta si rivalutasse. E' un calcolo di interessi da parte loro, non dovrebbero prendersela con noi". L' idea cinese di istituire una nuova valuta globale non è nuova (ci pensò Keynes a Bretton Woods nel 1944, poi fu ripresa da De Gaulle e dall' Opec) ma è la prima volta che viene avanzata da una superpotenza che ha il peso della Cina: sia per le dimensioni della sua economia sia per il suo ruolo di creditore di ultima istanza degli Stati Uniti. Un passo alla volta, con cautela e gradualismo, la Cina comincia a tratteggiare la sua visione di un nuovo ordine monetario internazionale, quella Bretton Woods 2 che nelle ambizioni iniziali doveva essere nell' agenda del G-20 di Londra.
(Repubblica — 26 marzo 2009)

Vash The stampede

Citazione di: Mirage il Marzo 27, 2009, 18:45:16 PM
E intanto la Cina sfida il dollaro...


La proposta cinese di una "valuta globale" che sostituisca il dollaro come strumento di riserva incassa l' appoggio del Fondo monetario internazionale e mette in difficoltà l' Amministrazione Obama, le cui reazioni iniziali hanno disorientato i mercati e indebolito la moneta Usa. Prima è stato lo stesso Obamaa respingere seccamente l' idea di Pechino: «Sono contrario a una valuta globale», ha tagliato corto nella conferenza stampa di martedì sera. Ieri il suo segretario al Tesoro Tim Geithner è tornato sull' argomento con toni più misurati ma ha anche seminato confusione. Una sua iniziale disponibilità - "sono aperto alla proposta cinese" - ha innescato il ribasso del biglietto verde. Che poi è stato recuperato quando Geithner ha aggiunto: "Il dollaro rimane la moneta di riserva dominante nel mondo e lo resterà a lungo". A pochi giorni dal G-20 di Londra l' iniziativa cinese apre un nuovo fronte e accentua le difficoltà di manovra degli Stati Uniti, proprio mentre è in corso il delicato dibattito tra esecutivo e Congresso sulla legge di bilancio e l' aumento del deficit. E' la prima volta nella storia che un presidente americano nel definire la sua politica fiscale è costretto a tener conto di un «vincolo esterno» che sta a Pechino, fornendo promesse alla Cina sulla solvibilità di lungo periodo del Tesoro americano. L' idea cinese è stata espressa dal governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan. Zhou sostiene che l' attuale recessione mondiale "riflette vulnerabilità e rischi sistemici nel sistema monetario internazionale". A suo avviso uno dei modi per evitare in futuro il ripetersi di turbolenze finanziarie gravi è la creazione di una moneta di riserva "slegata da nazioni individuali e capace di rimanere stabile nel lungo periodo, eliminando così i difetti inevitabili delle monete nazionali". Da tempoi leader cinesi manifestano i loro timori per l' instabilità del dollaro. L' episodio più clamoroso è avvenuto due settimane fa quando il primo ministro Wen Jiabao si è detto "preoccupato" per la solidità degli investimenti in dollari compiuti dalla Repubblica Popolare. Pechino teme che l' America stia creando le premesse per un rilancio dell' inflazione e una svalutazione della propria moneta, in modo da "smaltire" i debiti accumulati verso l' estero, Cina in testa. La sostituzione del dollaro come moneta di riserva è un progetto di lungo periodo, sul quale il governatore Zhou ha dato suggerimenti concreti. In primo luogo ha proposto che venga allargato il paniere di monete che compongono i diritti speciali di prelievo; in seguito gli Stati dovrebbero affidare in gestione una parte delle loro riserve valutarie al Fmi. Creati nel 1969 come un paniere di quattro valute (oggi dollaro euro sterlina e yen), i diritti speciali finora sono usati solo come unità di conto e nelle operazioni del Fmi. E' un' operazione che "richiede straordinaria visione politica e coraggio", ha detto il governatore della banca centrale cinese, richiamandosi a un' analoga proposta fatta nel 1940 dall' economista inglese Keynes. E un' adesione importante alla proposta cinese è giunta proprio dal direttore del Fmi, Dominque Strauss-Kahn. Anche tra gli esperti la mossa cinese viene seguita con molta attenzione. Secondo l' economista della Deutsche Bank Ju Ma "l' idea può condurre verso una delle più profonde riforme del sistema monetario internazionale nei prossimi decenni, sarebbe un passo verso la soluzione degli immensi squilibri bilaterali tra la Cina e gli Stati Uniti". All' estremo opposto l' ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker, consigliere di Obama, ha reagito con sdegno: "Credo che i cinesi siano poco sinceri quando si lamentano per i loro investimenti in dollari. Hanno deciso di acquistare dollari per anni perché non volevano che la loro moneta si rivalutasse. E' un calcolo di interessi da parte loro, non dovrebbero prendersela con noi". L' idea cinese di istituire una nuova valuta globale non è nuova (ci pensò Keynes a Bretton Woods nel 1944, poi fu ripresa da De Gaulle e dall' Opec) ma è la prima volta che viene avanzata da una superpotenza che ha il peso della Cina: sia per le dimensioni della sua economia sia per il suo ruolo di creditore di ultima istanza degli Stati Uniti. Un passo alla volta, con cautela e gradualismo, la Cina comincia a tratteggiare la sua visione di un nuovo ordine monetario internazionale, quella Bretton Woods 2 che nelle ambizioni iniziali doveva essere nell' agenda del G-20 di Londra.
(Repubblica — 26 marzo 2009)

è una provocazione bella e buona, anche se parliamo di globalizazione globale e davvero troppo presto per arrivare a una moneta comune, comunque Europa e America non rinuceranno mai alla loro!
La nostra vita è un enorme puzzle dove basta che manchi anche un solo pezzetto per vederla incompleta...

crono 80

intanto nn s parla d moneta unica globale ma di moneta unica come riserva...

cmq anche secondo me il dollaro sarà il benchmark ancora a lungo, nonostante la crisi, che si spera sarà riassorbita presto con interventi piu' mirati a garantire l'auto sostentamento del mercato finanziario (mercato, che alla faccia del lassair faire, necessita invece di regole precise, trasparenza e interventi pubblici).

nn voglio entrare nel merito poi delle complicate questioni della politica monetaria globale... pure io che le sapevo a mena dito, dp qlke anno di dimenticanza : D  nn sarei piu in grado di parlarne con cognizione piena. Quindi evito stupidaggini.
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!